“Mi ha quasi eguagliato, mi ha eguagliato… Io spero che mi superi domani, almeno la facciamo finita con questa storia”
“Sinner è stato bravissimo, un match durissimo che io sentivo solamente in audio perché stavo in macchina e non potevo guardare le immagini sul mio telefonino”. Ogni volta che Sinner vince chiamano Adriano Panatta. Riferimento statistico e iconico del tennis italiano. Solo che Panatta, sempre con la solita ironia, dice ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del programma Touché che adesso anche basta, coi paragoni.
“Mi ha eguagliato? Io spero che mi superi domani, almeno la facciamo finita con questa storia: mi ha quasi eguagliato, mi ha eguagliato… Tanto lui mi supera e io sono il primo ad essere contento. Facciamola finita con questa cosa, non è una gara tra me e Sinner. Io c’ho 150 anni, lui ne ha 23, possiamo fare una gara io e lui? No! E poi ogni epoca c’ha le sue cose”.
A proposito del paragone con Panatta Sinner aveva detto: “Ovviamente sono contento di essere il numero quattro al mondo come Adriano, ma guardo anche me stesso e la mia storia. So che tu hai vinto a Roma, a Parigi, Coppa Davis e tantissime altre cose. Io farò la mia cosa, continueremo a lavorare perché so che c’è ancora tantissimo da fare. Vedremo che fine farò”.
“Non mi interessano i paragoni con il passato, voglio diventare forte io. Vedremo quanto oltre i miei limiti riuscirò a spingermi”
E Panatta aveva aggiunto: “Jannik è una persona straordinaria. Si dedica anima e corpo al tennis ma su di lui ci sono troppe aspettative. Ai miei tempi non c’erano i social ma solo un canale televisivo. Avevamo una stampa diversa da quella di oggi, molto più critica. Sinner deve fare i conti anche con questo ma per quello che ho visto gli scivola addosso”.