“Prende tre gol, ne salva altrettanti”. “I primi due gol non si prendono. Sfortunato sull’autorete”. “Su Vinicius e Bellingham non può nulla”
Le pagelle di Meret per la partita di Champions Napoli-Real Madrid 2-3.
CORSPORT
Meret 6 – Capisce subito che la noche è dura quando al 6’ piomba Rodrygo: buona respinta. Senza colpe sui gol, ma con merito ancora su Rodrygo nel secondo tempo (e dice grazie a Bellingham: testa fuori a porta vuota). Poi, però, Valverde spara una saetta micidiale e lo inchioda tra rete e traversa. Con la beffa dell’autogol.
CORSERA
5,5 – Prende tre gol, ne salva altrettanti. Poi però se lo fa da solo. Sfortunato.
REPUBBLICA
6 – Due volte respinge bene su Rodrygo, con buona scelta di posizione. Su Vinicius e Bellingham non può nulla ed è sfortunato nel rimbalzo che porta al gol decisivo.
MERET. Processarlo, Ilaria, per il terzo gol dei blancos stasera vestiti di nero è un gesto crudele. Quella di Valverde era una cagliosa di inaudita potenza e bellezza. Poi, certo, Santa Traversa poteva aiutare il povero Meret e non il madridista, ma il calcio è anche ciorta. E’ andata così, basta. Sempre che non lo si accusi di non aver respinto quella pelota alla velocità della luce, anziché mancarla. Suvvia – 6
Si oppone al tiro ravvicinato di Rodrygo quando sono passati solo 5 minuti dal fischio di inizio e di nuovo a quello di Vinicius al 75′. Poi ci si mette di mezzo la sfortuna, aggravata dal fatto che quello di Valverde fosse il gol decisivo – 5,5
BARBANO SUI CAMBI DI GARCIA
La stessa lucidità manca invece ancora una volta a Garcia, che toglie un brillantissimo Politano per Elmas e rinuncia a spingere su una delle due fasce da cui è partito il contropiede azzurro. Anche perché la parte di jolly che entra a venti minuti dalla fine e gioca in due ruoli diversi non giova al talento macedone, rischiando di trasformarlo in un ibrido e di indebolire la sua leadership.
Il tecnico francese dimostra ancora una volta di non essere pienamente sintonizzato con il gruppo. Ma siamo all’inizio di stagione e il Napoli è un’architettura complessa che richiede tempo e capacità di ascolto anche a un allenatore di qualità. Non c’è da disperare. La maestà nel calcio è la migliore antologia critica degli errori commessi. Garcia è sulla strada giusta.