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La faccia di Grosso è un punto di non ritorno, vediamo ora la Ligue 1 a chi li vende i diritti tv (L’Equipe)

“La Lega scrive che la violenza si è scatenata per strada, ma quello è già calcio. Confonde la sua giurisdizione legale e la sua giurisdizione morale”

La faccia di Grosso è un punto di non ritorno, vediamo ora la Ligue 1 a chi li vende i diritti tv (L’Equipe)
Foto account Twitter Olympique-et-Lyonnais

“Bisogna davvero essere idioti di basso livello, per credere che non ci sia abbastanza odio in questo mondo in questo momento, e che il calcio della domenica sera valga spargimento di sangue, anche se lieve”. Comincia così il duro editoriale di Vincent Duluc su L’Equipe dopo la sassaiola a Marsiglia, Lione-Marsiglia rinviata, e Fabio Grosso in ospedale con 15 punti di sutura in faccia.

“Devi essere stato assente il giorno della distribuzione dell’intelligenza – continua Duluc – ma, per la stupidità no, non hai mai saltato un giorno”. Serve soprattutto la stupidità per “trasformare il viaggio di un autobus di calciatori nello scenario di una guerriglia urbana. Queste scene non sono nuove, ma erano state opportunamente classificate come folclore locale, con il conteggio dei vetri rotti e la mitologia delle scorte che rallentavano i convogli e facevano una deviazione”.

La faccia insanguinata di Fabio Grosso sbattuta come monito in prima pagina da L’Equipe è “una magnifica promozione del campionato francese in un momento in cui la Lega sogna di aumentare i suoi diritti internazionali”. Ma più che altro deve “segnare un punto di non ritorno e la fine assoluta dell’autocompiacimento. Non ci interessa chi voleva giocare comunque, domenica sera, e chi no: non possiamo giocare quando un attore protagonista si è fatto male nel suo ruolo, poco prima di una partita, e non è in grado di svolgere la sua funzione”.

Duluc critica anche la nota della Lega francese che sembra dimenticare che il problema sia il calcio. “Sottolineando che gli avvenimenti sono avvenuti su strade pubbliche, la Lega confonde la sua giurisdizione legale e la sua giurisdizione morale. Rischia di vedere quest’ultimo, questo territorio fuori dallo stadio su cui chiude un occhio, ritornare su di lei come un boomerang, quando si tratta di negoziare i futuri diritti televisivi, dopo che Prime ha passato un’altra domenica a commentare il vuoto. Prima del calcio e fuori dallo stadio, è già calcio, ed è un territorio che nessuno può abbandonare alla violenza degli imbecilli, né le autorità pubbliche, né il calcio francese”.

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