ilNapolista

Il Pallone d’oro a Messi non piace al Giornale: “Di politically correct ne abbiamo la sacca piena”

Il quotidiano attacca: giocano gli sponsor sempre e dovunque in questo “pallone” che comincia ad essere sgonfio di credibilità.

Il Pallone d’oro a Messi non piace al Giornale: “Di politically correct ne abbiamo la sacca piena”
Parigi (Francia) 30/10/2023 - Pallone d’Oro 2023 / foto Imago/Image Sport nella foto: Lionel Messi ONLY ITALY

Ieri è stato assegnato l’ottavo Pallone d’oro a Lionel Messi e non sono mancate le critiche, soprattutto perché a competere con lui c’era Haaland, miglior marcatore della Premier League la scorsa stagione e vincitore del triplete con il City. Il Giornale scrive:

I politicanti del Pallone d’oro ci raccontano che Lionel Messi merita l’ennesimo incensamento dorato. Ma di politically correct, nel calcio, cominciamo ad averne la sacca piena. Ci vorrebbe un calcio più onesto, in tutto. Non, invece, così politicamente corretto da regalare all’argentino, campione del mondo d’accordo, l’ennesimo Pallone d’oro, come se altri fossero stati tutti corretti e giustamente assegnati. Giocano gli sponsor sempre e dovunque in questo “pallone” che comincia ad essere sgonfio di credibilità. Resiste l’oro, ma l’impurità è nelle scelte.

L’argentino cavalca il mondo, fa gli auguri di compleanno a Maradona e viene accompagnato sul palco da Lautaro Martinez. E avrà anche indispettito l’universo arabo, perché si porterà il riconoscimento negli Stati Uniti, dove tal successo conta e non conta. Consoliamoci: i veri talenti della materia continuano a vivere in Europa. Haaland, Mbappé e Bellingham, i palloni d’oro, li buttano in gol. Tanto meglio se politicamente scorretti”.

L’ARGENTINO RICEVE IL PREMIO A PARIGI:

L’Equipe: “La magnifica storia dell’ultima incoronazione di Messi – scrive – è stata vissuta in modo diverso e talvolta doloroso, in Francia, perché i Blues sono stati le sue vittime, perché il sentimento di una storia ideale (per tutti gli altri) ha aumentato l’amarezza, e perché il modo in cui l’argentino ha perso interesse per il Psg, la Ligue 1 e la Francia lo hanno allontanato un po’, emotivamente, dalla sua base francese. Anche lui era abbastanza lontano da noi, da dimenticare di menzionare il Psg. Ma i voti del 67esimo Pallone d’Oro hanno logicamente spazzato via questo prisma, per fissare la traccia personale dell’argentino durante i Mondiali, e salutare un’incoronazione tardiva e lungamente attesa da tutti coloro che non hanno smesso di guardarla, oltre le stagioni, con una certa idea di estetica e di calcio“.

ilnapolista © riproduzione riservata