Il fallo è previsto dal regolamento. Non era nemmeno ammonito. Sì, avrebbe sporcato spettacolo, rovinato la bellezza. Ma anche evitato il gol
Sul gol di Bellingham ieri sera si è subito espresso a Sky Billy Costacurta:
«Se nel centrocampo del Napoli ci fosse stato uno come Esteban Cambiasso, una spallatina all’avversario, sul gol di Jude Bellingham, gliel’avrebbe data e l’inglese non sarebbe arrivato così facilmente in porta. Frank Anguissa poteva comportarsi meglio: avrebbe potuto fare qualcosa di più per fermare il centrocampista della squadra di Ancelotti. I difensori potevano fare poco, perché ormai Bellingham era in area di rigore. Anguissa è in ritardo. Quando si accorge che è pericoloso è già troppo vicino all’area di rigore e rischia cartellino e anche il rigore».
C’è poco da aggiungere. Quel poco, però, ve lo proponiamo. E riguarda una percezione. L’azione l’abbiamo guardata e riguardata più volte. Abbiamo scoperto delle singolarità. Ad esempio che Anguissa rimprovera Osimhen perché il nigeriano arretra su Tchouameni. Il camerunense gli dice di pressare più alto perché a Tchouamenì ci pensa lui. E fin qui nulla di grave. Poi, però, la palla finisce a Bellingham all’inizio della metà campo del Napoli e forse Anguissa scopre che è il suo uomo, che tocca a lui inseguirlo. E quindi comincia a correre. Nel frattempo, come spiega Costacurta, la difesa arretra.
Anguissa e Bellingham, però, non sono Achille e la tartaruga. Anguissa raggiunge il nuovo Di Stefano del Real Madrid quando si è cinque sei metri fuori dall’area di rigore. Però la sua priorità non sembra quella di metterlo giù (alla Cambiasso per intenderci). No, la sua priorità è allargare le braccia per dimostrare all’arbitro che non sta commettendo fallo. Il signor Jude ne approfitta, prosegue e segna.
La domanda non è solo: perché non lo ha buttato giù? La domanda è: perché Anguissa ha avvertito la necessità di ostentare l’assenza di una sua azione fallosa quando l’avversario si sta pericolosamente avvicinando alla porta? Non era ammonito. Avrebbe potuto serenamente fargli fallo, non in modo violento, sarebbe bastato sbilanciarlo. Sì, avrebbe sporcato lo spettacolo, avrebbe impedito un gran gol. Ma avrebbe anche evitato al Napoli di subire il secondo gol. Peraltro il Napoli è come se si paralizzasse in azioni del genere: è capitato con Samardzic ma quello fu un gol inutile, a punteggio acquisito.
Andrebbe ribadito che commettere fallo non è reato. È un’eventualità prevista dal gioco del calcio. Interviene l’arbitro e stabilisce la sanzione. In questo caso sarebbe stato cartellino giallo a meno di un intervento violento ma non ce n’era bisogno.