Il tecnico all’evento Dialoghi sul talento: «Mi son detto “Cominciamo bene l’esperienza italiana”. Quello che ho condiviso con Baggio è stato indimenticabile».
Il tecnico del Manchester City ha parlato all’evento “Dialoghi sul talento” a Cuneo del legame con Roberto Baggio:
«Questo è quello che resta, non i titoli che sì ti danno la voglia di lavorare, ma restano le persone e l’esperienza di aver lavorato con loro. Ho conosciuto Baggio dopo 7 operazioni, non poteva camminare. Se gioca così – pensavo – non oso immaginare ai tempi della Fiorentina, della Juventus… Quanto condiviso con lui è stato indimenticabile. Baggio è sempre presente. Non gli ho pagato nemmeno il biglietto, l’altra volta era allo stadio».
Ha parlato anche di Mazzone, scomparso lo scorso 19 agosto:
«La prima volta che mi ha visto Mazzone mi ha detto “Non ti volevo” e mi son detto “Cominciamo bene l’esperienza italiana”. Lui era un allenatore vecchia scuola, poca tattica, due parole a tutti con impatto e carisma. A seconda della situazione reagiva diversamente. A quella reazione di Mazzone ho pensato “Questo è il mio allenatore?!».