È la conferma che in Italia la legge non è uguale per tutti. Giustamente il Giornale scrive che lo juventino è stato quasi graziato
Fagioli può tornare a giocare già in questo campionato. Esattamente alla penultima di campionato: Juventus-Bologna in programma il 19 maggio. Tra sette mesi e un giorno. Solo dopo, cominceranno i suoi incontri pubblici che di fatto avverranno a stagione finita. Maggio, giugno, luglio, agosto, quando il campionato è fermo. Resta settembre fino a metà ottobre.
Fagioli si è recato in Procura Figc dopo aver saputo di essere stato beccato dalla Procura della Repubblica.
Non ha torto Il Giornale a scrivere che il calciatore è stato quasi graziato.
Dodici mesi di squalifica, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative e una ammenda di 12.500 euro per la violazione dell’articolo 24 del Cgs (Codice giustizia sportiva) che vieta ai calciatori di effettuare scommesse su eventi organizzati da Figc, Uefa e Fifa».
Difficilmente il patteggiamento poteva andare meglio per l’«imputato» Nicolò Fagioli autodenunciatosi alla procura sportiva dopo aver saputo di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Torino con l’accusa di aver «piazzato scommesse su piattaforme illegali».
Sul termine «squalifica» non ci sono dubbi: per sette mesi Fagioli non potrà scendere in campo; ma cosa si intende per «prescrizioni alternative»?
Piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e partecipazione ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso associazioni sportive dilettantistiche, centri federali territoriali, centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla Figc». Questa degli «incontri pubblici» non è una novità da poco: è la prima volta infatti che la giustizia sportiva ricorre alla formula della restorative justice. Tematizzata alla fine degli anni ’80, la «giustizia riparativa» (o «rigenerativa») – nata per essere applicata prevalentemente in ambito penale – non era mai stata usata prima d’ora in un contesto di giurisprudenza sportiva.
Va rimarcato anche il trattamento con i guanti bianchi riservato a Tonali dalla magistratura.
Leggiamo sempre dal Giornale:
Al termine dell’interrogatorio, per evitargli l’incontro con i giornalisti, Tonali è stato accompagnato verso l’uscita lungo un camminamento sulle terrazze alla sommità dell’edificio.
L’ennesima conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che in Italia la legge non è uguale per tutti.