ilNapolista

Dani Alves potrebbe ammettere di essere colpevole di violenza sessuale (El Español)

Un accordo che comporterebbe anche un risarcimento economico alla vittima, in modo da provare a ridurre la pena, ora da otto a dieci anni di carcere.

Dani Alves potrebbe ammettere di essere colpevole di violenza sessuale (El Español)
Tblisi (Georgia) 11/08/2015 - Supercoppa Europea / Barcellona-Siviglia / foto Imago/Image Sport nella foto: Dani Alves

L’ex calciatore del Barcellona Dani Alves è in carcere nella città catalana dal 20 gennaio, accusato di violenza sessuale nei confronti di una 23enne. Secondo quanto riportato da El Español:

Dani Alves ha riferito di aver raggiunto un accordo con il sistema giudiziario per cambiare la sua situazione. Inoltre, non è più Cristóbal Martell a difenderlo; l’avvocato è stato sostituito da un altro specializzato in aggressioni sessuali e diritto penale, Inés Guardiola. Il giornalista Carlos Quílez sta seguendo gli ultimi dettagli giudiziari tra le due parti; si potrebbe essere vicini a raggiungere un accordo per ridurre la pena [in questo momento dagli otto ai dieci anni di carcere]. L’eventuale patto, che secondo le fonti giudiziarie consultate sarebbe già in fase di negoziazione, comporterebbe il risarcimento economico alla vittima e il riconoscimento della colpevolezza da parte dell’ex calciatore”.

LE PAROLE DI DANI ALVES A GIUGNO IN UN’INTERVISTA A LA VANGUARDIA:

«Tutto quello che è successo e non è successo lì solo io e lei lo sappiamo. Sono entrato dopo di lei in bagno. Non ho nemmeno chiuso a chiave la porta. La porta è rimasta aperta tutto il tempo, sono rimasto seduto sul coperchio del water praticamente tutto il tempo. Quando la donna esce dietro di me dal bagno, vado al mio tavolo. Non ci sto molto perché è tardi. Sono con il mio amico Bruno e altre persone. Quando esco dalla discoteca attraverso il corridoio di uscita, so dalle immagini che passo vicino a dove la donna sta piangendo. Non l’ho vista. Se l’avessi vista piangere, mi sarei fermato per chiederle cosa stesse succedendo. E se qualcuno della discoteca mi avesse chiesto di aspettare perché una giovane donna sosteneva che l’avevo aggredita sessualmente, non sarei tornato a casa. Quella stessa notte sono andato in una stazione di polizia per chiarire cosa è successo».

«Non so se lei ha la coscienza pulita, se dorme bene la notte, ma la perdono. Faccio appello alla vostra coscienza. Non c’è stata una sola notte che non abbia dormito serenamente. Non una sola notte. Ho la coscienza pulita. Non ho mai fatto del male a nessuno volontariamente. E nemmeno a lei quella notte. C’è qualcuno che l’ha consigliata male… Qualcuno che si è sentito male dopo averlo fatto, che ha fatto un passo avanti e che non ha saputo uscire dal pasticcio in cui si è cacciato e in cui ha cacciato me. L’unica persona con cui devo chiedere scusa è mia moglie, Joana Sanz».

ilnapolista © riproduzione riservata