L’ex presidente bianconero non ci sta all’inibizione per le manovre stipendi: nuovo ricorso al Collegio di Garanzia del Coni
Andrea Agnelli fa ricorso al Collegio di Garanzia del Coni (organo di giustizia sportiva di ultimo grado). La richiesta è legata all’annullamento della sentenza della Corte Federale d’Appello Figc che ha portato alla sua inibizione per 10 mesi, causa manovre stipendi. Dopo il primo grado di giudizio Tfn, la Corte Federale d’Appello aveva ridotto l’inibizione dai 16 ai 10 mesi. L’altra riduzione, invece, riguardava l’ammenda, ridotta dai 60mila ai 40mila euro. Chiaro l’obiettivo di questo ricorso: cancellare l’inibizione.
Questo è quello che si legge dalla nota del Coni:
«Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dal dott. Andrea Agnelli contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e la Procura Federale della FIGC avverso la decisione n. 0032/CFA-2023-2024 della Corte Federale di Appello della Figc, Sezioni Unite, emessa in data 28 agosto 2023 e depositata in data 6 settembre 2023, nell’ambito del procedimento Prot. 27907/336pf22-23/GC/gb e n. 0017/CFA/2023-2024, con la quale, in parziale accoglimento del reclamo del suddetto ricorrente avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare n. 0011/Tfnsd-2023-2024 del 10 luglio 2023, depositata il 20 luglio 2023 (che aveva irrogato, nei confronti del dott. Agnelli, la sanzione dell’inibizione per la durata di 16 mesi e dell’ammenda per € 60.000,00 in relazione ai capi A e B, disponendo invece il proscioglimento del deferito in relazione al capo C), è stata riformata la decisione di primo grado e, per l’effetto, irrogata, nei confronti del dott. Agnelli la sanzione dell’inibizione della durata di 10 mesi e la sanzione dell’ammenda di € 40.000,00».
All’ultimo grado della giustizia sportiva, pertanto, sarà richiesto di annullare senza rinvio l’impugnata decisione.