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Sergio Ramos: «Il mio cuore mi chiedeva di tornare a casa, avevo un debito con Siviglia»

A Marca: «Il passato è passato, la prima cosa che ho fatto è stata chiedere perdono ai sivigliani, ero molto giovane».

Sergio Ramos: «Il mio cuore mi chiedeva di tornare a casa, avevo un debito con Siviglia»
Mg Parigi 06/09/2022 - Champions League / Paris Saint Germain-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Sergio Ramos

Sergio Ramos torna al Siviglia, dove guadagnerà poco più che un milione. In un’intervista a Marca ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a scegliere il club spagnolo, nonostante l’opportunità di andare in Arabia o in Mls dove avrebbe guadagnato maggiormente.

Il suo primo giorno nella sua nuova tappa sivigliana:

«Un giorno molto speciale, uno dei più belli, perché alla fine tornare a casa è molto gratificante, è stata una giornata di tante emozioni contrastanti, riunioni, amici, un giorno molto speciale e felice per realizzare di nuovo un sogno; torno a casa dopo 18 anni, è normale che ho bisogno di un po’ di tempo per assimilare tutto».

Come si sente:

«Non posso chiedere di più, devo ringraziare tutti coloro che lo hanno reso possibile. Ci sono cose che non si possono comprare con i soldi, sono emozioni che quando ci si lascia trasportare dal cuore e prende questo tipo di decisioni, è sempre una decisione saggia. Il mio cuore mi chiedeva di tornare a casa, avevo un debito con Siviglia e volevo risolverlo il prima possibile, con mio nonno che mi ha reso tifoso del Siviglia, mio padre che ha reso possibile il mio sogno di debuttare, con Puerta, con Reyes, con le persone che mi commuovono».

Che cosa arriverà da ora:

«Quello che è successo in passato, deve rimanere nel passato, ho chiesto perdono che è stata la prima cosa che ho fatto a tutti i sivigliani che si sono sentiti offesi, siamo tutti nella stessa barca, siamo la stessa famiglia, e difendiamo gli stessi colori. Avevo bisogno di riconnettermi con la mia città, con la mia gente, con la mia casa ed è stato il momento giusto ed è per questo che oggi posso godermi tutto questo e penso che sarà un anno molto bello emotivamente per la squadra. Da quando sono andato via sono passati diciotto anni, ero molto giovane e forse non ero preparato in quel momento a dire la verità sulle cose, su come sono successe, su come sono state eseguite. Mi scuso come ho detto prima per gli errori che potremmo aver commesso, non solo io… sono stato sempre fischiato da alcuni tifosi, ma comunque ho sempre avuto rispetto. Bisogna guardare avanti e sarebbe sciocco litigare tra noi compagni della stessa squadra, quando il nemico è fuori».

Altre opzioni oltre a Siviglia:

«Ho avuto l’opportunità di rimanere a Parigi, anche per due anni, ma ho rifiutato. Sono sempre stata una persona mossa dall’impulso, dal cuore, e non sono mai stata mossa dal denaro. E chi dice il contrario non mi conosce. Pertanto, non aveva senso andare in Arabia, o in Mls. Ecco perché ho aspettato la chiamata del Siviglia fino all’ultimo momento ed è arrivata, come si dice, al 93esimo minuto».

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