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Raspadori un ruolo ce l’ha: è il centravanti della Nazionale (la sua vera squadra)

Fuori dalla Nazionale, e quindi nel Napoli, è un precario del gol. Tutto il contrario di Immobile che nell’Italia non si trova a suo agio

Raspadori un ruolo ce l’ha: è il centravanti della Nazionale (la sua vera squadra)
Italy's midfielder #10 Giacomo Raspadori (R) fights for the ball with Ukraine's midfielder #08 Georgiy Sudakov (C) during the Euro 2024 football tournament group C qualifying match between Italy and Ukraine, at Stadio San Siro in Milan, on September 12, 2023. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Esistono i calciatori anomali. Esistono i calciatori che non trovano una loro dimensione se non in un luogo. È il caso di Giacomo Raspadori. Che non trova un posto fisso nel Napoli (e non può trovarlo perché nel Napoli il centravanti è Osimhen) ma è forte e soprattutto un ruolo ce l’ha: è un centravanti. E la Nazionale è la sua casa, il luogo dove si sente a suo agio. Del resto a schierarlo centravanti è stato Luciano Spalletti che lo scorso anno lo ha utilizzato col contagocce infastidendo De Laurentiis. Ma non era  colpa di Spalletti, così come non è responsabilità di Garcia. Raspa è centravanti, tutto il resto è precarietà. L’unico difetto (non da poco) sono stati i gol che ha sbagliato. Ma Raspa il senso della rete ce l’ha, e quindi non ci preoccupiamo.

Al contrario, Immobile è il centravanti della Lazio ma la Nazionale non è il suo luogo.

Come ha scritto il Napolista al fischio finale di Italia-Ucraina 2-1.

Ci piace pensare che Spalletti abbia deciso di giocarsela con le proprie idee. Se proprio bisogna andare incontro alla spietatezza della critica, allora meglio farlo seguendo fino in fondo le proprie convinzioni. Come ha fatto con Raspadori centravanti al posto di Immobile. Perché Immobile è forte ma in questa Nazionale storicamente non è a suo agio, non trova posto. Raspadori, invece, rischia di avere il destino opposto. Non si sente a casa in nessuna squadra se non nell’Italia. Raspa è un precario del gol. Ma nel Napoli non trova posto. Non può trovarlo: è chiuso da Osimhen. Eppure un ruolo ce l’ha: è centravanti. Piccolino ma centravanti. Del resto – il dio del calcio ci perdoni – anche Gerd Müller era piccolino. Eppure oggi hanno inaugurato la sua statua all’esterno dello stadio del Bayern.

Involontariamente Spalletti ha fatto un favore a Garcia. Quando il datore di lavoro del francese gli chiederà di trovare un posto a Jack Raspadori, il tecnico potrà dire: “è centravanti, lo ha fatto capire anche Spalletti. E nella nostra squadra il centravanti c’è già. Non è colpa mia”.

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