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Leonardo: «È stato Galliani a farmi appassionare a questo mestiere»

A Globo Esporte: «Con Berlusconi, invece, ho avuto dei problemi. Minacce per il passaggio all’Inter? Diverse»

Leonardo: «È stato Galliani a farmi appassionare a questo mestiere»
Parigi (Francia) 11/08/2021 - conferenza stampa presentazione Lionel Messi/Image Sport nella foto: Lionel Messi-Nasser Al Khelaifi-Leonardo

Il dirigente sportivo del Psg Leonardo ha rilasciato un’intervista a Globo Esporte, dove ha parlato di Galliani e Berlusconi:

«E’ stato Galliani a farmi appassionare a questo mestiere. Non è stato lui a farmi ritirare, nella mia testa ero già in pensione a 32 anni. Sono rimasto con lui per sei anni. Dal 2003 al 2009. Per me è stata un’università, perché stavo a guardare tutto ciò che accadeva a tutti i livelli dirigenziali del club, ma senza la responsabilità della decisione. In quel periodo partecipammo a tre finali di Champions League, con due vittorie. Con Berlusconi ho avuto dei problemi. Alla fine me ne sono andato perché ero nel club da 13 anni e ci sono cicli che finiscono. Parliamo comunque di una persona che ha rivoluzionato il Milan e il calcio e che come imprenditore ha fatto di tutto. Una storia incredibile, la sua».

Sul passaggio dal Milan all’Inter:

«Minacce? Diverse, ma lasciamo perdere. Ricordo però cosa mi disse Moratti, che tutta questa mobilitazione per una persona sola sembrava una bella cosa».

Il passaggio da Milano al Psg:

«Il Psg nasce negli anni ’70, a Parigi, la città del glamour, la Ville Lumière, forse la più bella del mondo. Tutto quello che c’è deve essere a quel livello. Nel 2011 arriva un nuovo investitore e il mio passato da giocatore si ricompone, tornando in una città dove ero già stato, con un progetto molto ambizioso, diventare davvero un top club. La Champions League non è facile da vincere. Il Manchester City ha appena vinto dopo 15 anni di tentativi. Ci sono tante cose insieme, squadre come Real Madrid, Milan, Manchester United, queste squadre, se sono in un momento medio-buono, per loro tutto avviene in modo naturale. Il giocatore vuole andare in questi club, la stampa vuole parlare di questi club. Il numero dei tifosi è infinitamente superiore a quello degli altri club. Questi stadi hanno tradizioni infinitamente superiori a quelle degli altri club. Quindi tutto questo è già stato creato, esiste, è una cosa assodata».

Su Leo Messi, Leonardo ha dichiarato:

«E’ nell’Olimpo del calcio. Ci sono Pelé, Maradona e Messi. Mettiamola così, in ordine cronologico, per non entrare nella discussione della posizione di ciascuno. Messi è un genio. Un ragazzo che è avanti, che vede avanti, con una costanza incredibile. Non è stato Messi per una settimana, è stato Messi per 20 anni. Una cosa, una potenza di corsa, una velocità incredibile, un ragazzo geniale». 

Su Ancelotti come ct del Brasile: 

«È uno dei migliori allenatori al mondo. Una persona che sa stare con tutti, un uomo adorato dai giocatori. Un vincente. Ha vinto ovunque sia andato. Questo non è in discussione. Ma ci deve essere una linea chiara. Questa è la cosa più importante. Poi arriva l’allenatore ed esegue».

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