ilNapolista

La madre di Portanova alla vittima dello stupro: «La ragazza dovrebbe ascoltare la propria coscienza»

Il figlio è stato condannato a sei anni. «Ho visto i video e da donna ho motivo di ritenere che in quella stanza non sia avvenuta alcuna violenza»

La madre di Portanova alla vittima dello stupro: «La ragazza dovrebbe ascoltare la propria coscienza»
Mg Genova 18/10/2022 - Coppa Italia / Genoa-Spal / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alessandro Murgia-Manolo Portanova

La madre di Portanova difende il figlio Manolo, oggi calciatore della Reggina, condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale di gruppo. A Firenze il processo di appello. Stamattina la madre di Portanova – Antonia Langella – ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta di Reggio e non solo ha difeso il figlio ma ha anche lanciato accuse alla vittima. L’Ansa ha ripreso la sua intervista.

«Da madre conosco i sacrifici che Manolo ha fatto per raggiungere il calcio professionistico, per raggiungere il suo sogno e non merita di vivere tutto questo. È un ragazzo di sani principi. Non lo dico solo io che sono la madre, ma credo che qualsiasi persona che l’abbia conosciuto o abbia avuto occasione di parlarci anche per pochi minuti lo confermerebbe. Per cui sì, è innocente, ma non secondo me, è innocente in assoluto».

“Premesso che credo nella giustizia, e sono certa che la verità è sempre destinata ad uscire, come è ormai noto la difesa di Manolo ha presentato tantissimi elementi di prova a sostegno della sua innocenza – prosegue la madre – che, se letti con serenità avrebbero portato sicuramente a un esito completamente diverso».

Da donna cosa pensa di quello che è accaduto in quella stanza?

«Ho visto i video e da donna ho motivo di ritenere che in quella stanza non sia avvenuta alcuna violenza».

Cosa vorrebbe dire alla ragazza coinvolta? (qui le parole della vittima)

«Credo che prima ancora delle mie parole, dovrebbe ascoltare la propria coscienza».

A Manolo «mi sento di dire che sono orgogliosa di come sta reagendo davanti a tutto questo. A farlo andare avanti è unicamente la forza di chi sa di essere innocente».

Langella ringrazia la Reggiana per aver creduto nel figlio e avergli dato la possibilità di giocare e lavorare ed è convinta per l’appello: «Se si vorranno leggere le carte processuali con meticolosità e senza pregiudizio, allora l’esito dovrà necessariamente essere diverso».

ilnapolista © riproduzione riservata