Il difensore a Onda Cero: «la questione è diventata così politicizzata che si ha paura di esprimere un’opinione»
Il terzino del Real Madrid e della Spagna ha parlato a Onda Cero della condanna per il comportamento di Luis Rubiales nei confronti della calciatrice Jenni Hermoso durante la finale dei Mondiali femminili:
«Abbiamo preparato e rilasciato congiuntamente la dichiarazione per chiarire tutto fin dal primo momento e concentrarci poi esclusivamente sull’aspetto sportivo della partita in Georgia. Tutti esprimono le loro opinioni, io sono più riservato e non esprimo le mie. Non penso che se un calciatore non ne parla, allora è una brutta cosa. Alla fine, ognuno può decidere, pensare, fare ciò che ritiene opportuno. Ma è vero che la questione è diventata così politicizzata che si ha paura, si ha paura di esprimere un’opinione, si ha paura di dire qualcosa che potrebbe essere sbagliato o che potrebbe essere interpretato in modo errato. E penso che sia per questo che la stragrande maggioranza dei calciatori spagnoli non ha parlato».
Su Rubiales ha commentato:
«Siamo d’accordo che un presidente di una federazione non può avere quel tipo di comportamento e lui stesso riconosce di aver commesso un errore. Sono gesti sfortunati in cui si commettono errori».
Il calciatore, però, vuole rimanere in disparte sulla questione:
«Noi nella dichiarazione ammettiamo che il comportamento del presidente non è appropriato. Ci sono giudici che stanno valutando se davvero Jenni è una vittima di qualcosa. Alla fine, ne restiamo fuori. Sarà poi resa nota la loro decisione. Quindi non possiamo prendere posizione o condannare una parte o un’altra in precedenza senza sapere veramente cosa è successo, cosa è stato stipulato, perché oggi Jenni non ha presentato nemmeno la denuncia».