L’azzurro si esalta e batte in rimonta il cileno Garin e lascia accese le speranze. In tribuna si vede Berrettini in versione capo ultrà
L’Italia del tennis respira ancora. Proprio quando sembrava tutto finito, nel primo singolare contro il Cile, ecco che Matteo Arnaldi si ridesta dalla ragnatela dell’emozione che comprensibilmente lo ha avvolto (era all’esordio in singolare in Davis), e punto dopo punto torna il fantastico giocatore che pochi giorni fa è arrivato agli ottavi degli Us Open. E finisce col battere il cileno Garin oggi 103 del mondo ma un paio d’anni fa numero 17 e capace la scorsa estate di giocare i quarti di finale a Wimbledon. Tutt’altra pasta rispetto ai carneadi canadesi che ci hanno fatto a fettine due giorni fa.
Come spesso accade, è la disperazione che ti spinge alla ricerca della soluzione migliore. Il perso per perso. È stata questa la stella polare che ha guidato il capitano Filippo Volandri che dopo l’umiliante sconfitta col Canada (e l’esclusione di Fognini) ha evidentemente e finalmente capito che in campo deve andare chi sta meglio. E Arnaldi sta decisamente meglio di Musetti, del Musetti visto l’altro giorno.
Il 22enne di Sanremo inizia male, perde il primo set, poi a metà del secondo comincia a sentire i colpi e quindi a martellare. Il cileno forse non se l’aspetta, credeva di poter il match a casa più o meno in tranquillità. E invece Arnaldi si esalta, ricorda che sa come si tirano i passanti, detta legge e ritmo col suo dritto. Mentre in tribuna compare l’altro Matteo – Berrettini – in versione capo ultrà. Sinner invece è rimasto a Montecarlo.
Arnaldi vince il secondo set 6-4 con break a zero sul 5-4. E poi anche il terzo: 6-3 chiuso con un ace. dopo aver avuto tre matchpoint sul 5-2, tre punti molto ben giocati da Garin al servizio. L’Italia va in testa 1-0 contro il Cile. Siamo ancora vivi e magari Volandri ha imparato la lezione. Chissà.