2,6 miliardi di euro nel colosso sanitario Philips. Promosso il suo interventismo alla Juventus. Fatti non parole, ha zittito i gli scettici
“Plastica, buttati nella plastica” consiglia l’amico di famiglia al neolaureato Dustin Hoffmann nel celebre film. Sanità, spiega John Elkann ai suoi e anche al Financial Times che lo ha intervistato dopo l’ingresso di Exor nel colosso sanitario olandese Philips (apparecchi e servizi): un investimento da 2,6 miliardi di euro.
Scrive Ft che Elkann – definito il rampollo della dinastia Agnelli in Italia – descrive l’investimento come
parte di una naturale evoluzione per la holding di famiglia Exor che concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso.
Scrive la bibbia del giornalismo economico-finanziario:
Segna un’ulteriore spinta nel settore sanitario da parte di una famiglia a lungo considerata una famiglia europea dell’industria automobilistica.
Elkann parla di “forte affinità per l’assistenza sanitaria” e ricorda che lo scorso anno Exor ha investito oltre 800 milioni di euro nel gruppo sanitario francese privato Institut Mérieux. Investimento che ha “rafforzato la nostra convinzione sull’importanza di questo settore e sul suo potenziale di crescita”.
Scrive l’Ft che
sotto la guida di Elkann, Exor ha aumentato il suo patrimonio netto da circa 4 miliardi di euro nel 2009 ai 33 miliardi di euro di quest’anno, mentre le azioni Exor sono passate da quote a una cifra agli attuali 80 euro per azione.
Un passaggio è dedicato anche alla Juventus. Elkann viene descritto come interventista, come l’uomo che ha rapidamente affrontato i problemi derivante dalle inchieste. Ha zittito gli scettici con fatti invece che con parole.