ilNapolista

Buffon insegnerà i valori della Nazionale: bestemmie, scommesse, lealtà sportiva e fascismo (Ziliani)

Sul Fatto Quotidiano commenta la nomina del portiere a capo delegazione Figc e i suoi trascorsi poco nobili dentro e fuori dal campo

Buffon insegnerà i valori della Nazionale: bestemmie, scommesse, lealtà sportiva e fascismo (Ziliani)
Db Torino 02/03/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Spezia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Buffon

Cosa farà Gigi Buffon in Nazionale, in qualità di capo delegazione? Insegnerà bestemmie, scommesse e boia chi molla, i valori dell’Italia. Lo scrive Paolo Ziliani su Il Fatto Quotidiano. Buffon ha annunciato il ritiro dal calcio a 45 anni ed è stata ufficializzata la sua nomina a capo delegazione della Figc. Nel comunicato della Federazione si legge che Buffon “sarà anche coinvolto nelle iniziative che la Federcalcio promuove nelle scuole per promuovere i valori della nazionale”. Un testimonial perfetto, dice Ziliani, e spiega perché, tema per tema.

Per quanto riguarda la scuola, Buffon non è proprio un esempio.

“Lui, bocciato due volte alle superiori (ragioneria), pur di iscriversi all’università di Legge a Parma presentò addirittura un diploma di maturità falso di un istituto di Roma mai frequentato che gli valse una denuncia per truffa: era il 1997, patteggiò con una multa di 6,5 milioni di lire”.

E nemmeno per l’educazione.

“Il primo comandamento del buon cittadino è “Non bestemmiare”: specie se lo fai negli stadi italiani, spesso semi-deserti, dove la bestemmia viene sentita in mondovisione, amplificata e corri il rischio di essere multato e squalificato come capitò al distratto Gigi in un Parma-Juventus con bestemmia urlata all’indirizzo del giovane Portanova”.

Ziliani elenca tutti i “peccati” di Buffon: c’è spazio anche per l’affermazione relativa all’arbitro inglese Oliver (“ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore”) che gli costò tre giornate di squalifica e il gol non visto di Muntari contro la Juventus, non esattamente un esempio di lealtà sportiva da parte del portiere. Per non parlare di illeciti e scommesse.

“Scommettere sulle partite per chi fa il calciatore è un reato grave. Non si può fare. Nemmeno se hai un amico che ha una tabaccheria-ricevitoria a Parma, si chiama Massimo Alfieri e al quale mandi 14 assegni da 50 a 200 milioni di lire per un totale di 1 miliardo e mezzo che vengono subito trasferiti sul conto di Lottomatica. Neanche se questa ricevitoria ha una percentuale di vincita dell’83%. Non si fa”.

E di fascismo e nazismo:

“È infine molto importante non lanciare messaggi sbagliati e diseducativi. Se per esempio ti presenti a un’intervista post-partita con una maglia con la scritta “Boia chi molla” sul petto, o scegli di giocare col numero 88 (che significa HH, la sigla di Heil Hitler) o ancora festeggi il trionfo al mondiale con uno striscione su cui compaiono la croce celtica e la scritta “Fieri di essere italiani”, non dai un bell’esempio. Ora Gigi Buffon spiegherà tutto a tutti”.

ilnapolista © riproduzione riservata