In conferenza: «Non ho paura dell’Arabia ma le organizzazioni internazionali devono valutare bene quel che sta accadendo»
Carlo Ancelotti ha parlato in conferenza stampa del caso Rubiales:
«È una questione delicata, ma è stato un comportamento che non mi è piaciuto affatto, ovviamente. Non era il comportamento di un presidente della federazione. Il suo comportamento, però, non mi influenza. Ho le idee molto chiare su come devo comportarmi, sono perfettamente consapevole di essere l’allenatore del Real Madrid e mi attengo a quello che devo fare. Se Rubiales dovrebbe dimettersi? Non lo so se si dimetterà. Spero che prendano la decisione giusta».
Riguardo al trasferimento di Gabri Veiga in Arabia, il tecnico italiano ha dichiarato:
«L’Arabia Saudita offre più soldi del calcio europeo, è un dato di fatto. Su quello che sta succedendo, ognuno può fare quello che vuole. È chiaro che le organizzazioni internazionali devono valutare bene questo problema e prendere le decisioni necessarie per bilanciare il mercato.»
Ancelotti ha commentato il sopravvento del calcio arabo:
«Paura dell’Arabia? Credo di no. Il nostro mercato è per ora chiuso. Qualcuno potrebbe cambiare idea, ma non lo so. Non ho paura di questo.»
Sul nuovo ruolo che avrà in squadra Luka Modric, che non partirà più titolare per diverse partite:
«Luka ha già deciso cosa vuole fare. E’ insolito per lui, non sta giocando come al solito. Ovviamente non è felice, ma sta andando molto bene. Contribuirà, non ha problemi. Per tutti, me compreso, è particolare che Modric non giochi dall’inizio. Ma contribuirà come ha fatto in altre stagioni.»
Sulla partita di domani contro il Celta Vigo:
«Sarà una partita speciale per il suo centenario. Vogliamo continuare con la striscia di vittorie. Vedremo cosa succederà domani. L’ultima partita che abbiamo perso è stata prima della finale di Champions League. Superare le 120 partite è un successo. Abbiamo fatto bene. Sono state 119 buone partite nel complesso. Ho un buon feeling con la squadra. Vedo uno staff di qualità e motivato. Con entusiasmo. Questa è la sensazione che ho.»
Kepa domani partirà titolare:
«Sì, sarà lui il titolare»
Su Vinicius primo rigorista, Ancelotti ha dichiarato:
«Vinicius, Rodrygo, Valverde si stanno allenando… Modric ci è già abituato».
Sul sorprendente adattamento di Bellingham, che ha già segnato tre gol nelle prime due di campionato:
«Bellingham ha già mostrato a Dortmund di essere un giocatore molto verticale, forse più con la palla che senza la palla. L’adattamento è stato molto buono, perché è molto intelligente e si muove molto bene senza palla.»
Sullo sforzo fisico dei giocatori dovuto alle tante partite in pochi giorni e ai maxi-recuperi:
«La nostra responsabilità è di dire quello che pensiamo. Tutti pensiamo che ci siano troppe partite e troppa usura. Ogni allenatore pensa che sia necessario tagliare il numero di partite.»
Sul mercato del Real:
«Escludo altri colpi».
Il lavoro durante queste settimane:
«È stato un periodo molto importante, perché senza così tante partite è possibile ottenere carichi di lavoro intensi. Lo abbiamo fatto all’inizio di ogni settimana. Siamo stati in grado di farlo, ma è qualcosa di insolito. Faremo lo stesso lavoro la prossima settimana.»
Sulle possibili nuovi posizioni di Rodrygo e Vinicius, Ancelotti ha commentato:
«Penso che Rodrygo non abbia problemi, è abituato a giocare un po’ più dentro. Vinicius si sta adattando molto bene. La verità è che non lo sto forzando. Più internamente al campo penso che avrà più possibilità di segnare. All’interno sarà in grado di segnare con un tocco, se è all’esterno non può farlo. Ho avuto un giocatore, Inzaghi, che ha segnato 200 dei suoi 300 gol con un solo tocco. Non sto dicendo che è simile, ma deve imparare a muoversi così nella zona.»
Sul nuovo ruolo di Valverde:
«Penso che nel gioco, la sua posizione sia cambiata un po’. Sta giocando un po’ più indietro rispetto all’anno scorso e questo può aiutarlo. Ha capito perfettamente che se ha spazio, deve correre con la palla. Per lui, giocare uno o due tocchi non ha senso. Ha una grande qualità per guidare la palla. Non gli chiederò mai di giocare uno o due tocchi».