Il futuro della Juve passerà dall’intesa tra Allegri e il diesse. Il Napoli è stato costruito grazie agli acquisti, ma anche al gioco di Spalletti
Il futuro della Juventus passerà dall’intesa tra Cristiano Giuntoli e Massimiliano Allegri, scrive Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. Da ieri sera, il dirigente toscano non è più il direttore sportivo del Napoli: si è liberato consensualmente del contratto che lo legava a De Laurentiis, ora è pronto per il passaggio alla Juventus.
Giuntoli è stato l’artefice del Napoli campione d’Italia nella costruzione della squadra, grazie ai lungimiranti acquisti sul mercato dopo l’addio di calciatori illustri come Insigne, Mertens e Koulibaly, ma una grande mano gliel’ha data Luciano Spalletti, con il suo gioco, ora toccherà ad Allegri fare altrettanto. La Gazzetta scrive:
“Spalletti e Giuntoli hanno scommesso insieme sugli “sconosciuti” Kim e Kvara; hanno condiviso operazioni non banali come quelle di Raspadori e Simeone; Cristiano ha lottato per abbattere le resistenze a un acquisto oneroso come quello di Osimhen, Luciano lo ha trasformato in un diamante puro; hanno collaborato, tirando un po’ per uno, nella gestione di un presidente dal carattere non facile da maneggiare. Da tutto questo è nato il terzo, storico, scudetto del Napoli. Ora Giuntoli dovrà lavorare con un altro allenatore toscano, Max Allegri, che, nel corso dell’ultima stagione, ha sfilacciato il rapporto con Spalletti”.
“Non ci sono dubbi invece su un altro punto: il futuro della nuova Juve si giocherà sull’intesa Giuntoli-Allegri, sulla capacità di entrambi di ricostruire quella empatia tecnica e umana che ha fatto grande il Napoli. La Signora viene da un lungo Medioevo gestionale, oscuro e confuso: prima si punta sul giocatore (CR7), poi sul gioco (Sarri); dal mister d’esperienza (Sarri) a quello debuttante (Pirlo), al cavallo di ritorno (Allegri); la faida Paratici-Marotta, le inchieste giudiziarie… Bufera continua in cantiere, impossibile costruire una nuova Juve credibile. Ora ci prova Giuntoli, con le stesse urgenze di Napoli: contenere le spese, individuare giovani e profili alternativi. Cristiano e Max dovranno essere bravi a condividere le stesse scommesse e a decidere dove puntare il grosso della spesa”.
Il gioco non si compra sul mercato, però.
“Allegri, come dice Giuntoli, dovrà «mettersi con la testa nel carrarmato», ritrovare il carisma e il tocco magico dopo due tristi stagioni a zero tituli. E, soprattutto, dovrà trovare «il massimo tra bellezza e semplicità», cioè la forza e la poesia di un gioco vincente che è stato il vero segreto di Spalletti. Per quanto sia bravo Giuntoli, il gioco non si compra al mercato”.