Tra il commento e la rosicata: “Lukaku dopo Pogba e Di Maria: la storia è sempre la stessa. Non c’è nulla della politica del Napoli”
Non si riesce a capire quanto quella della Juventus sia una normale critica e quanto una classica rosicata dopo lo schiaffo ricevuto al termine di una settimana in cui ogni giorno la Gazzetta scriveva del grande amore di Lukaku per l’Inter.
Il quotidiano sportivo, in soldoni, scrive: dov’è il metodo Giuntoli? Non c’è nulla del mercato del Napoli in un’operazione che scarica il 23enne Vlahovic per il trentenne belga.
“L’aspetto sorprendente della vicenda è che la nuova Juve ha, o dovrebbe avere, principi opposti: scoprire giovani sconosciuti ai più, sfruttare le loro qualità, valorizzarli per il mercato. Un po’ come ha fatto il Napoli campione d’Italia, non a caso si è andati a prendere il direttore sportivo di De Laurentiis. Ma oggi viene da chiedersi: c’era bisogno di Giuntoli per scoprire Lukaku, per accorgersi di un centravanti di trent’anni? Forse no: bastava Allegri”.
Ma la questione Vlahovic e Lukaku è più complessa. Una storia che si ripete da anni.
“Dov’è la convenienza per la Juve? L’ingaggio al lordo è lo stesso, c’è forse un vantaggio nell’immediato: il belga costa 40 milioni, dal serbo se ne possono ricavare 70-80. Già, ma tra due o tre stagioni quanto varrà Lukaku? Una cifra prossima allo zero. E Vlahovic quanto potrebbe valere se riuscisse a esprimere completamente le sue potenzialità, magari perché supportato da una squadra che giochi meglio per lui? La spiegazione a questa strana scelta della Juve è probabilmente nascosta nella linea Allegri: prendiamo uno esperto, uno che possa risolvere le partite da solo, o almeno provarci, palla a Lukaku e poi ci pensa lui, piuttosto che lavorare per costruire una Juve con un’anima tattica, un’identità. Lukaku dopo Pogba e Di Maria: la storia è sempre la stessa”.