Al podcast “The Overlap”: «A sette anni ho iniziato a fumare e a otto a spacciare droga». Poi la recente dipendenza dai sonniferi e la riabilitazione.
Dele Alli è piombato nel calcio inglese come futura stella della nazionale e del calcio europeo. Al Tottenham sembrava destinato a diventare la bandiera del club, poi qualcosa si è rotto. È andato all’Everton dove pare abbia trovato continuità di prestazione senza però mai ritrovare la stessa brillantezza degli Spurs.
L’inglese ha raccontato durante un’intervista con Gary Neville, durante il podcast “The Overlap”, tutte le difficoltà della vita che inevitabilmente ne hanno condizionato la carriera:
«La mia infanzia è qualcosa di cui non ho parlato molto, a dire il vero. A sei anni, sono stato molestato dall’amica di mia madre, che era spesso a casa. Mia madre era un’alcolizzata».
Iniziano presto le disavventure per Alli e continuano durante quasi tutta l’infanzia:
«A sette anni ho iniziato a fumare, a otto ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un ragazzino in bicicletta, quindi andavo in giro con il mio pallone, e poi sotto avevo la droga. A undici anni sono stato appeso a un ponte da un tizio vicino di casa».
La serenità per il giovane Alli arriva all’età di 12 anni, quando viene adottato da una famiglia «fantastica»:
«Mi hanno aiutato molto. Quando ho iniziato a vivere con loro, è stato difficile per me aprirmi, dentro di me sentivo che era facile sbarazzarsi di me. Ho cercato di essere il ragazzo migliore che potevo. Sono rimasto con loro dai 12 ai 16 anni, ho iniziato a giocare in prima squadra. Da lì è decollato tutto».
Prima di accasarsi all’Everton, è andato in prestito al Besiktas dove però ha raggiunto il punto più basso della sua carriera:
«Sono diventato dipendente dai sonniferi, è un problema che non ho solo io. Nel calcio coinvolge molte più persone di quanto si creda. È difficile parlarne, l’ho tenuto nascosto per molto tempo. Quando sono tornato dalla Turchia ho deciso di andare in una struttura di riabilitazione che si occupa di dipendenze, salute mentale e traumi».
💔 La desgarradora confesión de Dele Alli:
💬 “De niño fumaba, vendía droga, sufría abuso, pensé en retirarme con 24 años…”pic.twitter.com/jfrGGFc1Za
— El Chiringuito TV (@elchiringuitotv) July 13, 2023
L’Everton un’altra ancora di salvezza:
«L’Everton è stato fantastico, sarò grato per sempre a quel club. Sono stati onesti e comprensivi, non potevo chiedere di più in un periodo in cui stavo prendendo la decisione più importante della mia vita: fare qualcosa che avevo paura di fare. Sono felice di averlo fatto».
Sulla riabilitazione Dele Alli ha detto:
«Mi ha insegnato tanto la riabilitazione. Non avevo regole, mia madre beveva molto e non la biasimo per quello che è successo. Andare in riabilitazione mi ha aiutato a capire lei e quel che stava attraversando. Ad esempio, anche quando mi ha lasciato andare e sono stato adottato, lei sapeva e io sapevo che era ciò di cui avevo bisogno per avere la possibilità di vivere la vita che volevo e avere successo. E perché sarebbe andato solo in un modo se fossi rimasto lì. Con mia madre non parlo più e nemmeno con mio padre».