Alla Gazzetta: «Col Psg non si è parlato mai di rinnovo. Messi via? Brutta notizia, servirà sostituirlo. Razzismo? I giocatori escano dal campo»
La Gazzetta dello Sport pubblica un’intervista esclusiva a Kylian Mbappé. L’attaccante del Psg ripercorre la stagione appena chiusa e parla della volontà di non rinnovare con il club parigino. Con una precisazione: non ha comunicato al Psg di voler trasferirsi al Real Madrid, ma solo che non rinnoverà, ipotesi di cui, peraltro, dice, non si è mai parlato.
Mbappé dichiara:
«Non ho chiesto né di essere ceduto, né di andare al Real Madrid. Ho solo confermato di non voler attivare l’anno in più previsto nel contratto. Con il Psg non abbiamo mai parlato di rinnovo, ma sono felice di restare qui la prossima stagione».
Mbappé parla anche dell’addio di Leo Messi.
«Stiamo parlando potenzialmente del miglior giocatore della storia del calcio. Non è mai una buona notizia quando uno come Messi se ne va. Personalmente non ho ben capito perché tanta gente fosse così sollevata dal fatto che se ne fosse andato. Parliamo di Messi: va rispettato, e invece non ha avuto il rispetto che meritava in Francia. E’ un peccato, ma è andata così. Bisognerà fare quel che si può per sostituirlo».
Che ha pensato della finale Champions tra City e Inter? Mbappé:
«Da fan del Milan è difficile parlare bene dell’Inter, ma l’hanno preparata bene mettendo in difficoltà il City. Si è decisa su dettagli. Purtroppo il calcio è così, ma l’Inter deve essere contenta della prestazione, e complimenti al City».
Messi e Cristiano Ronaldo hanno lasciato il grande calcio: inizia l’era Mbappé-Haaland oppure le cose saranno diverse?
«Le cose vanno lette diversamente. Capita forse ogni cinquant’anni o più di avere due come Messi e Ronaldo a tali livelli così a lungo. Abbiamo vissuto un’epoca d’eccezione e spero che i tifosi ne abbiano approfittato. Ho avuto la fortuna di giocare contro Cristiano e poi contro e insieme a Leo: sono davvero speciali. Da loro ho imparato tanto, soprattutto con Messi in queste due stagioni. Hanno scritto la storia del calcio: sono eterni».
Mbappé su Silvio Berlusconi:
«Le mie condoglianze ai suoi familiari. E’ una grande perdita per tutto il calcio, è stato un presidente emblematico che costruì il grande Milan che mi faceva sognare da bambino. Spero i tifosi gli renderanno un omaggio all’altezza».
Parla anche di razzismo:
«Dobbiamo iniziare noi giocatori: dobbiamo uscire tutti dal campo e capire che abbiamo il potere di cambiare le cose. Se usciamo, si capirà che la situazione è grave. Con il Psg lo facemmo con il Basaksehir in Champions nel 2020 e la partita fu rigiocata. Lamentarsi non basta più. Con Vinicius c’è stata la mobilitazione della Federcalcio brasiliana, utile per mediatizzare. Nel 2023 non si può più permettere a una minoranza di rovinare il piacere del calcio: al di là dei soldi e della fama, giochiamo proprio per trasmettere ai tifosi il piacere di giocare e di vedere il calcio. Se ti trattano da scimmia, non hai più voglia di farlo. Certo, resterà sempre qualche razzista, ma serve più solidarietà tra i giocatori e non pensarci solo quando capita a te. Per Lukaku, i giocatori di Inter e Juve dovevano uscire: non c’è rivalità che tenga. Il razzismo va oltre il calcio. Anche le istituzioni devono cambiare: se sono lassiste, facilitano tali comportamenti. Vanno cambiate le regole. Da capitano della Francia sarà un tema su cui mi batterò. Serve svegliare le coscienze di tutti».