Intervista alla Uefa: «Lo abbiamo convocato che era ancora un bambino, tutte le partite giocate in Champions con il Napoli lo hanno aiutato».
Il commissario tecnico dell’Italia, Roberto Mancini, ha rilasciato un’intervista ai canali Uefa in vista della fase finale della Nations League, che si giocherà tra il 14 e il 18 giugno. Le semifinali saranno Spagna-Italia e Olanda-Croazia. Mancini dichiara:
«Siamo tutte e quattro ottime nazionali. Conosciamo tutti la Spagna, sarà un test difficile. La Croazia ha fatto grandissime cose negli ultimi otto anni. E poi c’è l’Olanda che si è ripresa alla grande con Louis van Gaal. Sono sicuro che sarà una fase finale eccezionale».
Ancora Mancini:
«Il nostro girone non era così facile e, soprattutto, non era iniziato come speravamo. Non pensavamo certo di arrivare alla Final Four perché era un girone difficile e stavamo facendo dei cambiamenti. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro per il modo in cui abbiamo messo insieme i pezzi e per il modo in cui abbiamo vinto le ultime due partite».
Mancini commenta il 2-5 contro la Germania nella fase a gironi e la reazione della Nazionale alla sconfitta:
«Abbiamo perso perché la Germania ha giocato molto bene, ma è stata una partita aperta che sarebbe anche potuta finire 5-4. Abbiamo creato molte occasioni, ma loro hanno segnato di più. È stata una partita aperta e loro hanno meritato la vittoria. Poi abbiamo giocato due buone partite e i giocatori erano in forma nonostante alcuni infortuni. E comunque, in un girone con quattro squadre tutto può succedere, soprattutto quando è così equilibrato».
Mancini su Raspadori:
«Lo abbiamo convocato quando praticamente era ancora un bambino dato che ce lo siamo portato anche per Euro 2020, quindi ha acquisito maggiore esperienza. Inoltre tutte le partite che ha giocato in Champions League con il Napoli lo hanno aiutato. Queste sono le gare che un giovane calciatore deve giocare per migliorare e raggiungere livelli più alti. Giacomo ha delle qualità ed è ancora molto giovane, quindi non bisogna mettergli troppa pressione. Dobbiamo lasciarlo crescere. Forse commetterà qualche errore, ma è l’unico modo per migliorare. Per me è un piacere far giocare questi giovani ragazzi in partite di così alto profilo. È normale che quando si perde si venga criticati, ma dobbiamo anche guardare il bicchiere mezzo pieno. Averli fatti giocare in partite di così alto livello li ha sicuramente aiutati a crescere».