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Inzaghi ha narcotizzato il City con un atteggiamento fintamente remissivo (Gazzetta)

Simone ha architettato un sistema di marcature posizionali in base ai movimenti degli avversari, per esempio Brozovic si divideva tra Rodri e De Bruyne

Inzaghi ha narcotizzato il City con un atteggiamento fintamente remissivo (Gazzetta)
Napoli 21/05/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Ieri sera la finale di Champions League a Istanbul. Il City ha vinto per 1-0 contro l’Inter, eroe della serata l’inaspettato Rodri. Ma complimenti anche all’Inter e a Inzaghi.

Ma, in Italia almeno, stupisce il lavoro tecnico e tattico preparato da Inzaghi e messo in campo dai neroazzurri. Per lunghi tratti il City ha palleggiato su e giù per il campo. Non ha trovato mai la via della verticalizzazione, salvo poche rare eccezioni (si ricordano in ordine  il tiro Haaland nel primo tempo, il gol Rodrig e la giocata di Phil Foden).

Quindi merito agli sconfitti. Gazzetta scrive:

Può essere che gli inglesi non fossero in serata di grazia, però sospettiamo, anzi siamo convinti che sulla “normalizzazione” del City abbia inciso il piano tattico-strategico di Simone Inzaghi. L’allenatore dell’Inter si è preso a Istanbul la vera laurea, il master che più conta. Ha banalizzato il Manchester delle meraviglie, lo ha narcotizzato con un atteggiamento fintamente remissivo, a lungo ha lasciato che il City palleggiasse e disegnasse le sue cornicette lontano dall’area, con Haaland isolato e fuori contesto come di rado accade“.

Ciò che ha colpito Guardiola, per sua stessa ammissione, è il pressing attuato dall’Inter:

Inzaghi non è andato all’uno contro uno classico, con l’eccezione di Acerbi su Haaland. Inzaghi ha architettato un sistema di marcature posizionali, in base ai movimenti degli avversari. Brozovic si divideva tra Rodri e De Bruyne, Darmian tra Grealish e De Bruyne, finché il belga è stato in campo, questo per spiegare come molti interisti non “curassero” un dirimpettaio, ma difendessero per competenza territoriale e di movimenti“.

Il Manchester delle meraviglie non si è visto, o comunque si è visto molto poco rispetto alle aspettative. Vero che Inzaghi e tutta l’Inter meritavano almeno i supplementari per tutte le occasioni da gol create e sciupate. Ma, come un vecchio saggio disse, arrivare vicino conta solo a bocce.

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