Con Inter e Milan sempre più rivolte ad avere i propri stadi di proprietà, la situazione del Meazza risulta essere complessa e rischia di sparire
Quando questa sera Inter e Milan scenderanno in campo per la semifinale di ritorno di Champions League. Gli occhi del mondo saranno, ancora per una sera, fissi sul Giuseppe Meazza. Le fondamenta originali dello stadio risalgono al 1926. Piero Pirelli, allora presidente del Milan e figlio di Giovanni Pirelli (fondatore della famosa azienda di pneumatici) finanziò la costruzione di un nuovo campo da calcio. Da quell’anno, molti sono stati gli aggiustamenti, fino a giungere al layout moderno inaugurato per i Mondiali del 1990. Tuttavia, soprattutto nell’ultimo periodo, si è discusso molto sulla possibilità di abbandonare da parte di inter e milan il vecchio San Siro per un progetto di stadio più moderno. Di questo si occupa Espn in un ampio servizio.
«San Siro è diventato simbolo dell’attuale dilemma della città»
In particolare la Espn si sofferma sulla situazione che, dal 2019 in poi, sta riguardando il suo possibile abbattimento in favore di un nuovo progetto:
«Grazie al suo design unico, San Siro sarebbe difficile da rinnovare. Così, in un modo o nell’altro, entrambi i club sono pronti a lasciare la loro famosa casa. Ma da quando sono stati svelati i piani per il loro progetto congiunto, chiamato “La Cattedrale”, nel 2019 (un nuovo stadio costruito sul sito del vecchio) San Siro è diventato il simbolo dell’attuale dilemma della città. Il terreno è infatti al centro di diverbi politici, frustrazione calcistica e sentimentalismo».
Inter e Milan guardano al futuro lontano dal Meazza
Proprio questo è il punto focale del discorso. La situazione economica attuale delle due milanesi sta portando a serie riflessioni sulla possibilità di avvalersi di uno stadio di proprietà tutto per sé. Guadagni moltiplicati, progetti moderni, possibilità di muovere il mercato, a fronte però della cancellazione di un pezzo di storia. Espn continua sulla questione:
«La realtà è che entrambi i club milanesi guardano ai soldi generati dai nuovi stadi di molti club europei. I tifosi di entrambi i club fanno spesso riferimento allo stadio del Tottenham e al potere di spesa della Premier League. Sanno che devono generare di più o rischiano di rimanere indietro. Milan e Inter pagano al comune circa 8,5 milioni di euro di affitto all’anno per San Siro. Ma la mancanza di strutture aziendali e di opportunità di merchandise intorno allo stadio significa che le due società perdono circa 60 milioni di euro ciascuno a stagione».
«Nessuno stadio al mondo è come San Siro»
L’obiettivo di molti, però, resta quello di conservare San Siro a discapito dei progetti delle due società. In questo, non c’è stata solo la nascita del “Comitato Sì Meazza” che si è opposto fermamente alla questione, ma anche interventi politici di una certa rilevanza. Ad esempio, Espn riporta le parole del sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi:
«Sono convinto che lo stadio non debba essere demolito. Non tanto per il suo valore architettonico quanto per l’importanza come simbolo e per la tutela della memoria. Per questo motivo, per quanto mi riguarda, prenderò tutte le misure necessarie per evitare che venga abbattuto».
Nonostante questo, sia Milan che Inter stanno guardando anche fuori l’area milanese per cercare terreni su cui poter edificare un loro stadio di proprietà.
«San Siro come lo conosciamo oggi ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali 2026 nel febbraio. L’accordo di leasing tra Milan e Inter con il comune termina nel 2030».
Nell’attesa di capire quello che succederà, stasera il Meazza ospiterà un’altra notte di gala di Champions. Con uno sguardo al futuro di Inter e Milan, dove (forse) non ci sarà spazio per lo storico impianto.