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De Laurentiis: «Spalletti veniva da me camuffato, a volte mi spaventava»

A Sky il presidente racconta dei primi incontri con il tecnico: «Me ne sono assunto tutta la responsabilità di questa scelta»

De Laurentiis: «Spalletti veniva da me camuffato, a volte mi spaventava»
Db Dimaro (Tn) 14/07/2018 - amichevole / Napoli-Gozzano / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

A margine dell’evento di presentazione delle medaglie celebrative dello scudetto del Napoli, il presidente De Laurentiis ha rilasciato altre dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport.

Su Di Lorenzo, presente insieme a lui all’evento, il presidente ha detto

«Non amiamo la parola divisione, per noi è un concetto che non esiste. Perché hanno vinto? Perché sono un gruppo. La divisione tra numero uno, due e tre non esiste e lo devo ad un grande campione e capitano che con grande modestia e serenità sa condurre il gruppo. Lui va d’amore e d’accordo con tutti. E’ unico».

Ancora sul capitano azzurro:

«Mi preoccupa perché vuole vivere di ricordi, ma tu devi pensare al futuro: questo è l’emblema iniziale di un percorso che si deve sempre ripetere. Io sono un semplice presidente al loro servizio e in una città insostituibile».

Infine De Laurentiis ha ancora una battuta su Spalletti:

«Ho sempre detto che è un grande, io lo sono andato a riperticare nel bosco verticale a gennaio e quindi voglio dire me ne sono assunto tutta la responsabilità di questa scelta. Anzi, quando lui stava in Russia e stava per andare alla Roma e all’Inter quante volte gli ho fatto la corte? Delle volte è venuto a trovarmi in ufficio camuffato per non farsi riconoscere, a volte mi spaventava perché pensavo fosse qualcuno che volesse aggredirmi perché non lo riconoscevo. Spalletti è un personaggio particolare ed emblematico di un calcio irripetibile».

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