Il prestigioso quotidiano economico-finanziario scrive che ci saranno quattro ore di serie tv sul Napoli
«Il calcio italiano non progredisce perché le decisioni non vengono prese in fretta. Quando sei un fondo di investimento, cosa sai della gestione di un calciatore? Il problema è che il calcio è composto da due mondi: è uno sport e un’industria. Se non vinci, ai tifosi non importa se sei bravo col bilancio. Per loro, è meglio che tu fallisca. Ma devi vincere».
L’Ft torna sulle critiche di alcuni tifosi del Napoli quando sono andati via Insigne, Mertens e Koulibaly
«La loro voglia di vincere era esaurita. Non credevo più in loro. Forse mi sbagliavo. Ma io sono il proprietario. Io decido».
“Al contrario – prosegue il Financial Times -, l’attuale raccolto di giovani giocatori del Napoli ha eccelso, ha detto, «perché sono un gruppo, e non una sola stella». La loro storia sarà presto raccontata attraverso quattro ore di televisione di cui sono iniziate le riprese a giugno, quando la stagione era appena iniziata”.
Il Financial Times ricorda che molti erano stati pessimisti sulle prospettive del Napoli all’inizio della stagione dopo che De Laurentiis aveva venduto alcune delle stelle della squadra e le aveva sostituite con dei giovani che riservavano parecchie incognite.
«Mi è stato chiesto qual è il tuo obiettivo quest’anno perché hai lasciato andare i giocatori più importanti e ingaggiato persone sconosciute. Quando ho detto loro che il mio obiettivo è vincere lo scudetto, sembrava che stessi bestemmiando. Ma abbiamo vinto».
Ha raccontato il suo acquisto, storia nota.
«Ho messo sul tavolo 37 milioni di euro solo per comprare un pezzo di carta, e abbiamo iniziato la nuova avventura»
De Laurentiis ha spiegato che la sua abilità è stata quella di applicare la sua capacità cinematografica al calcio
«Abbiamo avuto successo perché ho iniziato ad applicare al mondo del calcio ciò che ho imparato dal mondo del cinema in molti anni. Il mio obiettivo era vincere, pur rimanendo sostenibile finanziariamente».
De Laurentiis non millanta un suo tifo storico, ma ammette
«Non conoscevo le regole del calcio. Quando ho comprato il Napoli, per me, era un terreno completamente nuovo. Ma, per me, era importante mescolare film e sport, fornire contenuti per quella che era in passato la tv e ora le piattaforme».