Dopo l’incidente in Australia: “basta continuare a dire che è la macchina-bidone che guida a portarlo a tali errori in gara e a renderlo nervoso”
Libero si sofferma sull’errore di Leclerc ieri nel Gran Premio d’Australia.
Diceva il grande Niki Lauda che le corse si vincono all’ultimo giro e non al primo. (…) Charles Leclerc, un ragazzo di 26 anni che qualcuno aveva definito anni fa “il Predestinato”, deve ripassare gesta e consigli dei campioni di un tempo.
Partito dalla settima piazzuola in griglia, dopo pochi secondi di gara si è gettato con il pugnale tra i denti nel traffico, alla terza curva ha cercato di superare senza ragionare Stroll ed è finito mestamente fuori gara.
Tra le tante cause del naufragio Ferrari in questo primo scorcio di stagione ci si deve mettere anche il pilota numero 1, il 26enne Charles (a quell’età Vettel e lo stesso Verstappen, tanto per dire, avevano già vinto il mondiale). Inutile proteggerlo a priori, sempre e comunque, creare alibi sulla sua situazione personale, continuare a dire che è la macchina-bidone che guida a portarlo a tali errori in gara e a renderlo nervoso. Nella crisi Ferrari Leclerc è colpevole allo stesso livello di altri fattori fallimentari della SF-23: l’aerodinamica scadente, il motore che non è spaziale e si rompe, il retrotreno che mangia le gomme, gli uomini del box che fanno errori, il presidente John Elkann che in questi anni non ha riorganizzato una scuderia dopo i disastri della gestione Marchionne. Stravolto, Leclerc si è difeso così: «Sono frustrato ma è stato un incidente di gara, Stroll ha dovuto allargare per non andare su Alonso e ci siamo toccati».