Ferrero, Scanavino ed Elkann cercano la soluzione diplomatica per uscire dallo tsunami che ha colpito il club, ma Agnelli non vuole ammettere le sue colpe
Inchiesta Prisma: la nuova Juve vuole patteggiare, ma Agnelli è contrario
La strategia della nuova Juventus per cercare di salvarsi dai processi sportivi non trova d’accordo l’ex presidente Andrea Agnelli. La Juventus di Ferrero e Scanavino (d’accordo con Elkann) vuole patteggiare, Agnelli è contrario: sarebbe un’ammissione di colpa, che da sempre respinge. L’aria è tesa in casa bianconera, i rapporti tra i cugini non sono proprio tra i migliori. Lo scrive Tony Damascelli su Il Giornale.
“Ultime da Torino: la nuova dirigenza sta cercando una soluzione morbida e diplomatica per uscire dallo tsunami che ha colpito il club. Il presidente Ferrero e l’amministratore delegato Scanavino hanno disegnato un piano, seguendo le indicazioni dell’azionista di riferimento John Elkann, nel tentativo di rendere meno afflittive le sanzioni che potrebbero colpire sia il club, sia la squadra, tra pesanti pene pecuniarie e clamorosi provvedimenti disciplinari. Il patteggiamento a livello italiano e poi europeo, con la nostra giustizia sportiva e con il tribunale dell’Uefa è, di certo, la via più logica per affrontare il prossimo futuro senza l’angoscia di una retrocessione o una forte penalizzazione, in questo torneo o nel prossimo campionato, oltre a sanzioni ultra milionarie su un quadro contabile già devastato. Ma questa nuova via politica e legale non sarebbe gradita all’ex presidente che la considera, ovviamente, una ammissione di colpe che lui, al contrario, continua a respingere, pur nell’evidenza di dati e di fatti che avevano portato lui medesimo, insieme con tutto il cda bianconero, a rassegnare le dimissioni evitando colpi di scena inauditi nel caso fosse stato reiterato il reato (si parlò di arresti)”.
Damascelli continua:
“l’aria è sicuramente tossica e il dissidio tra Andrea Agnelli e i nuovi dirigenti, scelti e indicati da John Elkann e dunque sollecitati nella soluzione del patteggiamento, sta offrendo, a porte chiuse ma con molti spifferi, altri problemi interni della famiglia proprietaria della Juventus”.