«Chi ci ha ostacolato non erano solo gli operatori, ma anche chi non ci ha aiutato.»
In un mondo dove il singolo cittadino arriva a vedere qualsiasi sport per mezzo di un solo sitoweb, la lotta alla pirateria dovrebbe essere il principale interesse di tutti. Questo, almeno, è il pensiero di Luigi De Siervo, l’amministratore delegato della Serie A. Intervenuto nel convegno dell’Agcom in tema di pirateria. De Siervo spiega il problema alla base:
«È una battaglia sulla quale eravamo in pochi e che servirà a tutti. Chi ci ha ostacolato non erano solo gli operatori, ma anche chi non ci ha aiutato. È stato perso 1 miliardo di euro in 3 anni. Siamo a tutela del diritto d’autore e il copyright, perché i danni della pirateria sono gravissimi. Sono in gioco l’etica, il diritto, l’economia, ma soprattutto i livelli occupazionali e il lavoro.»
Durante il convegno, ha parlato anche Capitanio, commissario Agcom, spiegando come una nuova legge, ora nel passaggio tra Camera e Senato, limiterà questo fenomeno:
«ci permetterà un intervento diretto entro 30 minuti per spegnere un contributo piratato. Sottrarre indebitamente il lavoro di altri e utilizzarlo senza pagare deve essere percepito come un reato grave. Così non è, molto spesso. Un cambio di mentalità è necessario, perché esiste anche una pirateria passiva o inconsapevole che si perpetra facendo girare contributi.»
Dal 2013 sono state più di 4mila le istanze ricevute da Agcom, il 70% con procedimenti abbreviati. Di questi interventi da parte di Agcom, il 58% riguarda il tema audiovisivo, dove sono registrati picchi soprattutto nelle partite di Champions. Tuttavia, i pericoli che si nascondono dietro la pirateria sono altri, più sinistri e nascosti rispetto all’innocente desiderio di vedere una partita gratis:
«Dietro la pirateria c’è una vera e propria mentalità criminale, che ha capito come da qui si possa arrivare anche ad altro, dai furti di identità alla gestione dei database.»