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De Laurentiis: «Quelli sono delinquenti, non veri tifosi» 

«Il segreto del Napoli? Abbiamo eliminato le pecore nere. Biglietti Champions? Se compra una Mercedes o una Fiat a Napoli, la paga meno che a Milano?»

De Laurentiis: «Quelli sono delinquenti, non veri tifosi» 
Ci Napoli 03/03/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa nel corso di un incontro a cui ha partecipato nella sede del Coni. De Laurentiis ha commentato la sconfitta del Napoli contro il Milan.

«Preoccupato per la sconfitta col Milan? Assolutamente no. Nella vita come nel calcio si vince e si perde e si pareggia. Bisogna vedere alla fine i risultati finali». 

Sul fascicolo aperto dalla Procura di Napoli per quanto accaduto domenica sera in Curva, al Maradona, De Laurentiis ha dichiarato:

«Questa è una storia che dura da 50 anni. Finché non si prende la legge della Thatcher e la si mutua in Italia, avremo sempre questi problemi. Quelli non sono veri tifosi ma delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e di mortificare i veri tifosi e le famiglie con episodi che sono davanti agli occhi di tutti».

Disordini alla festa scudetto?

«Mi auguro di no, anche perché la festa scudetto avverrà allo stadio e allo stadio non ci possono essere dei disordini. Abbiamo la fortuna di avere un signor Questore e un signor Prefetto e credo che tutte le precauzioni possibili verranno prese. Ma poi non è che ci stiamo portando iella da soli parlando di scudetto? Alla fine magari questo scudetto s’ammoscia. E poi bisogna vedere quando si vincerà. Se uno dovesse vincerlo prima, probabilmente anche la celebrazione arriverà man mano perché già i napoletani stanno festeggiando in tutta la città e io sono molto preoccupato essendo scaramantico. Prima ero più scaramantico col cinema, col calcio no perché si gioca sempre, ma ora la stanno facendo tornare. Mi sembra una follia tutto ciò ma fa parte del calore napoletano al quale sono abituato sin da bambino».

A De Laurentiis è stato chiesto quali siano i segreti del Napoli e della sua straordinaria stagione.

«Saper fare il mercato, non avere alcuna difficoltà a levare le pecore nere. Si può anche arrivare a scadenza contrattuale. Visto che non ti sei mai sentito partenopeo o colore azzurro è bene che tu vada altrove. C’è una bellissima confessione di Berlusconi quando voleva Maradona al Milan ma non è stato possibile. Quelli sono uomini veri, ma di uomini veri ce ne sono pochi. Noi ora abbiamo una squadra estremamente rinnovata, i giovani si sono resi conto di essere un unico corpo, siamo finalmente in undici o ventidue piuttosto che essere in tre, quattro, cinque, uno. Mi pare che si gioca per tutti, al di là dei risultati».

De Laurentiis sul costo dei biglietti di Champions:

«Credo che il Milan, quando noi andremo su, incasserà oltre 10 milioni, e noi arriveremo forse a 5 milioni. Il Milan ha messo un biglietto in vendita a 800 euro, noi al massimo a 500 per la Tribuna autorità con 80 posti al massimo tra sponsor e quelli che gestisce il Comune. Se lei compra una Mercedes o una Fiat a Napoli, la paga meno che a Milano? Non credo. Allora anche questo fatto molto tipico degli italiani di piangersi addosso è qualcosa che dovremmo mettere da parte. Napoli è un superplus, lo penso da quando ero bambino, d’altronde frequento Capri, Ischia, la Costiera. Certo sono stato anche alle Maldive, ma poi che noia questo mare uguale e spiagge bianche. Con chi parli, poi? Con altri italiani? Sembra di stare in esilio. L’Italia è bellissima così come tutte le regioni. In Toscana ad esempio ho fatto la maggior parte dei miei film».

Sul rinnovo di Kvaratskhelia:

«Ma la volete finire di rompere le palle? Ma i contratti si è in due a farli, quindi che vuol dire? Uno negozia e poi il contratto va avanti per cinque anni, mica per uno».

De Laurentiis ha commentato anche il litigio tra Spalletti e Maldini.

«Ci può stare perché quelli sono momenti dove il risultato di una partita ti può far avere sotto l’epidermide determinate reazioni. Quando noi entriamo in campo ci si dà la mano e ci si scambia i gagliardetti, ma poi com’è che dopo una scintilla c’è subito un capannello come fosse una rissa? Fa parte dell’elemento sportivo. Altrimenti sarebbe tutto smosciato. Spalletti ha grandissimo carattere ma anche educazione». 

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