Quando sono arrivato a Napoli, non sapevo neppure come si giocasse. Ma venendo da una famiglia di napoletani, ogni tanto mi portavano a vedere il Napoli. C’era il ciuccio come coreografia, negli anni 50-60 aveva una valenza cinematografica. Appena arrivato, mi sono detto: cosa chiediamo agli attori e al regista? La cessione dei diritti di quello che fanno. Ho applicato la stessa cosa nel mondo del calcio. A tutti i calciatori e allenatori chiedevo i diritti d’immagine».