Al congresso Uefa in cui verrà rieletto: «Abbiamo due visioni opposte: un cartello contro la meritocrazia, profitti contro trofei»
Oggi si tiene il 47esimo Congresso Uefa durante il quale con molta probabilità Aleksander Ceferin verrà rieletto alla presidenza del organo del calcio europeo, a meno di clamorosi colpi di scena.
Nell’aprire il congresso, Ceferin ha esordito così:
«Non dobbiamo dimenticarci di quanto magnifico sia il calcio. Il calcio europeo ha una storia unica di successo, è già globale a livello mondiale. Ci sono stati tentativi di creare nuovi modelli ma andavano in conflitto con il modello europeo. Il nostro modello è basato sul merito sportivo, da dove veniamo il merito non ha prezzo, non può essere acquistato ma solo guadagnato dentro e fuori dal campo».
Un inno al calcio puro, in netto contratto con i “tentativi di creare nuovi modelli”. Durante il suo intervento ha di nuovo parlato della Superlega:
«Il calcio è uno dei pochi asset pubblici che non sono stati privatizzati: è qualcosa che appartiene a chi ama questo magnifico gioco. Non dobbiamo dimenticarci che il nostro compito è di far prevalere il bene pubblico agli interessi di pochi privilegiati. Non entrerò nei dettagli del piano portato avanti dai tre club, penso sia stato detto tutto finora da chi ama il calcio. Tuttavia, quelli che hanno promosso questo progetto dicono di voler salvare il calcio. E davvero impressionante come non provino nessuna vergogna. Nello spazio di pochi mesi la Superlega si è trasformata nel personaggio di Cappuccetto rosso, il lupo vestito da nonna che ti vuole mangiare».
Già Tebas, il presidente della Liga, aveva utilizzato lo stesso paragone per riferirsi al torneo privato organizzato da Barça, Real e Juventus.
Ancora Ceferin:
«Nessuno però credo sia interessato a questo progetto. Abbiamo due visioni opposte: cinismo contro morale, egoismo contro altruismo, avidità contro solidarietà, bugie vergognose contro la verità, un cartello contro la meritocrazia, profitti contro trofei. Nessuno può pensare che lo sport non sia lo sport del popolo: è e sarà lo sport del popolo. Dobbiamo mettere fine al mito che la privatizzazione del calcio sia inevitabile. Le leghe domestiche devono essere le fondamenta del calcio, sono la roccia su cui si basa il nostro modello. E sono grato ai governi dei Paesi europei che si sono schierati a favore del modello europeo».
Quello di Ceferin è un intervento fiume, nel quale tira in ballo anche la Fifa:
«Oggi più che mai il calcio ha bisogno del supporto di tutti coloro che amano questo sport per proteggere questo modello che è parte della nostra società. La classe media è fondamentale, nel calcio come nella società. per questo abbiamo aumentato i pagamenti di solidarietà e creato nuove competizioni affinché più club possibili possano godere delle grandi serate europee. Collaborazione con tutti stakeholder fondamentali, per questo abbiamo stretto partnership più strette anche con club e Fifa. Se mai diventeremo arroganti e penseremo di possedere questo sport, sarà il momento di lasciare per tutti noi. Non dobbiamo dimenticarci che il calcio esisteva prima di noi ed esisterà dopo, ma finora che siamo qui dobbiamo fare tutto quello che è possibile per proteggere questo gioco. È il nostro obiettivo, abbiamo l’obbligo di farlo».