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Marquez: «Un tempo ero disposto a riappacificarmi con Valentino Rossi. Ora non più»

A Viajando con Chester: «L’attacco in conferenza stampa, nel 2015, fu un’intimidazione che mi lasciò senza parole. E i corsa mi colpì volutamente»

Marquez: «Un tempo ero disposto a riappacificarmi con Valentino Rossi. Ora non più»
Sachsenring (Germania) 14/07/2018 - qualifiche Moto GP / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Mark Marquez ONLY ITALY

Marc Marquez racconta il calvario successivo all’infortunio subito ormai più di due anni fa al programma televisivo Viajando con Chester.

«Venivo da una carriera sportiva in cui sembravo un supereroe e all’improvviso, da un giorno all’altro, fratture, infezioni, operazioni».

Marquez dichiara di essere passato dalla gloria all’inferno in pochissimo tempo e quanto sia stato difficile affrontare tutto.

«La sfortuna si è accumulata, le cose non sono andate come previsto, ho deciso di scappare dal mondo, perché nel momento in cui presti attenzione a quello che pensa la gente affondi».

Marquez continua:

«Adesso sto bene. Sei mesi fa il ritiro è stata un’opzione importante. L’assenza di dolore è stato il punto di ripartenza».

Per lungo tempo, dice, il dolore ha prevalso sulle vittorie.

«Piangevo quando vincevo, non sorridevo».

Non solo la spalla, Marquez ha sofferto anche di diplopia. Cosa che però non gli ha fatto venire meno la voglia costante di rischiare, quando corre.

«Non vedere il rischio può essere un pregio o un difetto».

Marquez è tornato anche sulla rivalità con Valentino Rossi, in seguito a quanto accaduto al Gran Premio di Malesia del 2015. All’epoca, Rossi accusò Marquez in conferenza stampa di favorire Jorge Lorenzo. Marquez dice:

«Avevo 22 anni, oltre 10 in meno di lui che era quello più esperto, avrebbe dovuto gestire tutto in modo diverso. In conferenza stampa mi attaccò pubblicamente. Invece di prendermi da parte e parlare. Per me è stata una mancanza di rispetto. Sono rimasto scioccato, senza parole. Non sapevo come reagire. Penso si sia trattato di una vera intimidazione. Avevo il suo numero di telefono e lui aveva il mio, ma non ci siamo chiamati».

Dopo quella conferenza stampa, i due si diedero battaglia in pista. Arrivarono a toccarsi. Marquez ha rinfacciato più volte a Rossi quell’episodio, accusandolo di averlo fatto apposta. E continua a farlo.

«Mi ha colpito e non è stato casuale. Lo ha fatto perché ha la calma. Può capitare di sbattere contro un altro pilota per una traiettoria errata. Ma non è casuale mettere all’angolo un rivale in pista e colpirlo alla gamba. Questo è un gesto deliberato».

Marquez conclude:

«Non devo essere amico con tutti. All’inizio ero disposto a riappacificarmi con Valentino, ma ora non più. Possiamo pure esserci indifferenti».

 

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