Castelli al CorSera: «Utilizziamo tutte le diavolerie tecniche disponibili. Il freddo incide e le tante partite pure. A queste condizioni non c’è erba che tenga».
Il prato di San Siro è rovinato. L’agronomo: «Troppe partite, non ci sono i tempi per intervenire»
Il prato di San Siro è rovinato. Il pallone rimbalza male, in molti tratti l’erba diventa terriccio, le zolle rischiano di azzoppare i calciatori. Troppe partite, il fondo non regge. Ne scrive il Corriere della Sera Milano ricordando che anche l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, dopo la vittoria sull’Udinese, se ne è lamentato.
«Il campo ci disturba. Vorremmo sistemarlo ma non ci sono i tempi giusti».
Il Corriere intervista, sul tema, l’agronomo responsabile del terreno di San Siro, Giovanni Castelli.
«Il freddo incide, e ovviamente le tante partite. Nella seconda settimana di gennaio in sette giorni ci sono state quattro gare, due finite ai supplementari. A queste condizioni non c’è erba che tenga. Non ha il tempo di rigenerarsi».
Dalla ripresa del campionato, il 4 gennaio, San Siro ha ospitato 12 partite in 45 giorni tra serie A, Coppa Italia e Champions. Oggi si giocherà Inter-Porto. L’agronomo Castelli dichiara:
«utilizziamo tutte le diavolerie tecniche disponibili. Il terreno è riscaldato dal basso e tenuto a 16 gradi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Poi ci sono le lampade fotosintetizzanti, carrelli che illuminano il campo a 600 kilowatt, per far crescere più velocemente l’erba. Ci sono piccole serre che mettiamo vicino alle porte e fertilizzanti per rafforzare il manto erboso».
E aggiunge:
«È vero che nella parte centrale la densità è ridotta, ma è un fatto puramente estetico. I valori strumentali sono all’interno delle linee guida Uefa. Da domenica senza le partite infrasettimanali potremo assecondare la crescita dell’erba. Poi sfrutteremo la pausa per le Nazionali per tirare il campo a lucido».
Sulla partita di stasera, Castelli non esprime grandi preoccupazioni.
«Il prato sarà a posto. Nessuno scivola, nessuno si fa male. Magari non sarà bellissimo, ma ci si potrà giocar bene».