Troppi ritardi accumulati finora e troppa incertezza sul futuro della proprietà nerazzurra. Tre le ipotesi al vaglio del club di Cardinale
Il Milan rompe l’alleanza con l’Inter per il nuovo San Siro. Cardinale ha deciso che costruirà da solo il nuovo stadio, scrive la Gazzetta dello Sport: troppi ritardi accumulati finora e troppa incertezza sul futuro della proprietà nerazzurra. Le alternative al Meazza sono Sesto San Giovanni, San Donato oppure l’area ex Snai.
“La grande storia tra il Milan e San Siro è destinata a concludersi. Resteranno ricordi dolcissimi, incancellabili. Una nuova storia d’amore potrà iniziare solo così, in uno stadio altrettanto bello ma decisamente più funzionale, moderno, vivo. E senza l’Inter”.
“Il Milan sta risalendo anche le classifiche del bilancio, oggi ha una proprietà solida e riconosciuta. Pronta a un investimento milionario per dotarsi di un nuovo impianto. Condizioni che la allontanano dall’Inter. Il fondo Oaktree gioca con Suning lo stesso ruolo che in passato Elliott aveva con Li Yonghong. È in attesa che il prestito venga restituito, altrimenti diventerà padrone delle quote. Il futuro è tutto da scrivere, c’è molta incertezza, mentre il Milan ha già tracciato chiaramente il proprio percorso, che a meno di grandi sorprese porterà altrove. Eccoci dunque arrivati al bivio e qui le strade si separeranno: Milan da una parte, Inter dall’altra”.
Le tre ipotesi sono, come detto all’inizio, Sesto San Giovanni, che è quella su cui il Milan lavora da più tempo, San Donato oppure l’area “La Maura”, vicina a San Siro, in un terreno di 75 ettari di proprietà del gruppo Fcma utilizzato per l’allenamento dei cavalli.
La scelta sarà fatta in tempi brevi, scrive la Gazzetta.