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Dov’è finito Cardinale? Il mercato fallimentare del Milan è anche colpa sua (Il Giornale)

Pioli e Maldini ci mettono la faccia, mentre lui è sparito. L’arrivo di acquisti fallimentari come De Ketelaere dipende anche dalle sue regole

Dov’è finito Cardinale? Il mercato fallimentare del Milan è anche colpa sua (Il Giornale)
Mg Milano 03/09/2022 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jerry Carnevale-Paul Singer

E’ partito il processo al Milan, scrive Elia Pagnoni su Il Giornale. Gli imputati sono tanti: da Tatarusanu “all’abulico Leao”. Da Stefano Pioli, “passato rapidamente da genio dello scudetto a incapace della panchina” a Paolo Maldini e
Frederic Massara, “anche loro passati dagli altari della saggia costruzione della squadra scudetto alla polvere dell’ultimo disastroso mercato”. Ma dov’è finito Gerry Cardinale? Sparito dai riflettori, eppure è colpevole anche lui, soprattutto per le scelte di mercato.

“la gente rossonera si chiede giustamente in tutto questo scenario deprimente dove sia finito il numero uno del pianeta Milan: mister Gerry Cardinale. Sì, proprio lui, quel signore americano che si faceva immortalare in piazza Duomo come un anonimo tifoso durante la festa scudetto e che poi avrebbe rilevato il club dal fondo Elliott. Possibile che ci stiano mettendo la faccia Pioli a Maldini, con tutte le loro colpe, e il vertice della società non dica una parola, nemmeno attraverso ad e presidente? Certo, sarà anche il calcio del terzo millennio, gestito dai grandi fondi, in cui alla fine non si capisce chi comanda, ma possibile che un signore un signore che mette lì un miliardo e 200 milioni per comprare il Milan (di cui 600 milioni grazie a un prestito dalla vecchia proprietà che gli costa 115mila euro al giorno…) non venga nemmeno a vedere i derby, né quello d’Arabia e nemmeno quello delicatissimo di domenica?”.

Se il mercato del Milan è stato fallimentare, continua Pagnoni, la colpa è anche di Cardinale.

“Non dimentichiamoci che se il mercato è stato fallimentare lo si deve anche alle sue regole che prevedono 400 milioni di ricavi prima di pensare a spendere. E anche a gennaio lo si è visto. Ma se fallisce la qualificazione in Champions, quanti anni ci vorranno per arrivare a questo obiettivo? La gente rossonera era abituata a presidenti che si presentavano con qualche acquisto pesante: se non vogliamo parlare di Berlusconi che prese subito Giovanni Galli e Donadoni, Massaro e Galderisi, pensiamo almeno a un Buticchi che portò in regalo Chiarugi. L’epoca Cardinale invece si è aperta con Dest e Adli, Thiaw e Vranckx per non parlare di De Ketelaere”.

 

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