Alla Bild: «Ho avuto sempre grandi attori e sempre grandi calciatori. Non credo che giocatori come Kvaratskhelia o Osimhen se ne vadano in estate»
La Bild ha pubblicato una lunga intervista al presidente del Napoli, Aurelio De Laurnetiis che il giornale tedesco definisce “il proprietario di club più brillante d’Europa”. L’occasione è la prossima partita di Champions in cui il Napoli sarà avversario del Eintracht Francoforte.
De Laurentiis inizia con l’illustrare i successi della sua presidenza e descrive l’attuale stagione del Napoli come “un’epopea colossale! che potrebbe concludersi con il primo scudetto italiano dai tempi di Maradona”
Conscio dell’importanza di questo, possibile, scudetto per il Napoli, De Laurentiis spiega quali sono secondo lui i motivi che hanno portato a questa incredibile stagione “In estate abbiamo avuto il coraggio e la lungimiranza di ringiovanire la nostra squadra e rafforzarla con talenti di altissimo livello. E il nostro allenatore Luciano Spalletti sa perfettamente come apprezzare questi giovani giocatori e farci giocare in modo spettacolare e vincente”
Il presidente ha ben chiaro che vincere lo scudetto “sarebbe il giusto culmine di un decennio straordinario. Per la città significherebbe prestigio, buoni affari e prosperità. E un riscatto”
De Laurentiis coglie l’occasione per sottolineare più volte come i risultati del suo Napoli siano sorprendenti, soprattutto considerando che il club non si avvale di fondi stranieri e che molte squadre che lo fanno, hanno ottenuto risultati minori: “la nostra strategia è mantenere bassi i costi e investire nei giovani giocatori”
Conscio della forza del Napoli, ma sempre con i piedi per terra De Laurentiis non si sbilancia quando la Bild parla di vittoria della Champions
“Abbiamo una squadra forte, ma le migliori squadre d’Europa e del mondo sono in Champions League. Credo che il Napoli possa vincere la Champions League, proprio come i bookmaker, che ci vedono però anche come il quarto o quinto candidato più probabile. Certamente alcune squadre sono più forti. Vedremo”
Con i piedi per terra, ma sempre consapevole della sua forza soprattuto per quanto riguarda i conti in ordine della sua società che gli permette di pensare al futuro senza la necessità di vendere o svendere nessuno
“I nostri giocatori sono molto richiesti, sì. Ma non devo venderne nessuno. Non abbiamo debiti. Se voglio produrre un buon spettacolo, voglio avere i migliori interpreti. E io li ho. Nei 400 film che ho prodotto ho avuto i migliori attori e registi del cinema italiano e mondiale. Ed è stato lo stesso nel calcio con Lavezzi, Cavani, Jorginho, Higuaín, Hamsik o ora Osimhen o Kvaratskhelia. Non credo che giocatori come Kvaratskhelia o Osimhen se ne vadano in estate”
E se il concetto non fosse chiaro, De Laurentiis insiste
“Osimhen non è in vendita!”
La Bild insinua il dubbio nel presidente considerando che spesso, negli ultimi anni, il Napoli è crollato nella seconda parte del campionato, eventualità da considerare
“Se hai una buona squadra, in una società sana e con un grande allenatore, perché dovresti crollare? Siamo come un’azione in borsa che sta salendo. Se non stanno accadendo cose negative e fuori dall’ordinario, non c’è motivo per cui dovremmo perdere terreno. Non penso alla paura, sono fondamentalmente un guerriero”
Si torna al calcio giocato e alla prossima sfida di Champions contro l’Eintracht
“Non dobbiamo pensare di essere migliori dell’Eintracht. Il duello contro il Barcellona dello scorso anno (nei quarti di Europa League, ndr) la dice lunga, e in pochi avrebbero scommesso su di loro. Non stiamo commettendo lo stesso errore che avrebbe potuto fare il Barcellona”
Il presidente si sente di rassicurare anche dalle preoccupazioni che circolano su possibili disordini in vista della doppia sfida “Sono sicuro che non ci saranno problemi con i tifosi né in Germania né in Italia. Sfortunatamente, il crimine è ovunque, ma i nostri fan sono tra i più corretti in Europa”
Si termina con un po’ di economia del calcio e sulle idee di De Laurentiis per svecchiare questo mondo
“Il problema è che i responsabili delle decisioni nel calcio provengono dalla vecchia generazione e non pensano ai giovani. Non vogliono più stare due ore davanti alla televisione. Sei abituato alla velocità – sul tuo smartphone o tablet. Abbiamo bisogno di un nuovo ritmo nel gioco e nell’interazione. Sono favorevole all’abolizione dell’intervallo, ma a due minuti di pausa ogni dieci minuti per consentire agli allenatori di intervenire. Ci devono essere molti più cambi di giocatore possibili. Un cartellino giallo è una penalità di dieci minuti e un cartellino rosso è una penalità di trenta minuti. Sto pensando a piccole telecamere sulla testa, nelle scarpe o sulle ginocchia. Il calcio ha 150 anni e come molti altri sport, dobbiamo cambiare il gioco. La Formula 1, ad esempio, ha fatto molto bene negli ultimi anni e ha offerto agli spettatori spunti completamente nuovi”
Ha molto da fare lì…
“Dobbiamo anche ripensare i diritti televisivi e non venderli più solo a due o tre grandi emittenti televisive. Si tratta di costruire un ponte tra club e tifosi. Noi club dobbiamo essere in grado di vendere i nostri giochi direttamente ai nostri fan, su molte piattaforme diverse. Che sia via satellite, via DVB-T o su Internet tramite Netflix, Paramount, DAZN, Sky, Apple, Discovery, Disney+ ecc. Tutti sarebbero fornitori dei nostri giochi e manterrebbero il cinque percento di ciò che i fan considerano un gioco trascorrere. Fino ad allora, però, dobbiamo lottare duramente con la politica e contro la pirateria, che è come un cancro del nostro sport e di tutto lo spettacolo”.