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Spalletti: «Scaramanzia? Nessuno credeva a questo. Ma senza applicazione si rischia di rimanerci male»

«Anche gli altri possono fare quello che abbiamo fatto noi. Se avessimo avuto la curva come l’anno scorso a La Spezia, saremmo stati più forti»

Spalletti: «Scaramanzia? Nessuno credeva a questo. Ma senza applicazione si rischia di rimanerci male»
Napoli 29/01/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

La conferenza di Luciano Spalletti alla vigilia di Spezia-Napoli in programma domani alle 12.30.

Partita trappola?

Spalletti: «Esiste se continuiamo a fare discorsi che riguardano vittorie facili, già proiettati per un finale scoppiettante. Attenzione verso il derby? Allo Spezia del derby non frega niente, a loro interessano i punti salvezza. Dobbiamo concentrarci su un match difficile, in un campo difficile. Soltanto quella che è l’attenzione, la dedizione, l’applicazione su qualsiasi tipo di partita ci permetterà di andare a sfruttare l’occasione che abbiamo. Per noi le partite sono sempre importantissime.

Contatto con i tifosi mi sembra che ci sia sempre, riceviamo giornalmente affetto e amore per le strade di Napoli. Ci sono regole cui attenersi (assenza dei tifosi, ndr).. Quando abbiamo potuto, siamo andati a fare allenamenti al Maradona, abbiamo pensato questa settimana di far giocare partitina con la Primavera al Maradona perché anche quelli che giocano di meno meritano la stessa attenzione, hanno un’importanza fondamentale. E anche per riuscire a far venir bene livello alto l’allenamento e abituarsi a quel livello di calcio. Indispensabile che ciascuno di noi continuino a fare la propria parte, sia noi che gli sportivi, senza mollare di un centimetro. Il calciatore in campo ha un orecchio disponibile alle indicazioni dell’allenatore e l’altro all’incitamento dello stadio, della curva. Se manca qualche componente, è una difficoltà che ci troviamo. A volte si passa da coglioni per guadagnarci dopo. Anche sennò se non reagisci, viene considerati meno di quello che sei. È il momento in cui bisogna star zitti e andare avanti. Se avessimo avuto la curva come l’anno scorso a La Spezia, saremmo stati più forti.

Presunto calo di gennaio.

Spalletti: «Quando veniva detto che gennaio sarebbe stato un mese difficile da un punto di vista nostro, l’attenzione era verso la possibilità di allenarci bene, la qualità degli allenamenti, che venissero bene. Che ci fosse ritmo, pallone a duemila orari. Il risultato di quello che sarebbe stata l’espressione del gioco della squadra per me era difficile poterlo dire, ma l’attenzione a quei particolari che potevano determinarli è stata massimale così come la risposta dei giocatori.

Scaramanzia.

Spalletti: «Se ci voltiamo indietro, ritroviamo tante cose dette come certezze che poi non si sono concretizzate. Si diceva all’inizio che non potevamo fare questo percorso, poi il percorso è stato segnato da eventi, comportamenti, risultati totalmente diversi da quelli che pensavamo. Ora pensiamo allo stesso modo che gli altri non possano fare percorso che noi abbiamo fatto. Perché una di quelle sei squadre non può fare quello che abbiamo fatto noi? A noi rimane l’obbligo di continuare a fare risultati affinché non ci vengano a ridosso. Ci vuole consapevolezza che soltanto i fatti, i risultati sono capaci di scrivere la storia. Bisogna continuare a farli da qui alla fine del campionato. Ci sono squadre forti, in grandissima salute, tipo l’Atalanta. Cazzo dico? Dico quello che penso e assomiglia a una realtà, all’inizio si diceva che non poteva avvenire, e poi è avvenuto. Se non ti fai trovare pronto, attento, e la totale disponibilità alla professione e all’attenzione, si rischia di rimanerci male».

Osimhen prima solo 7 gol di testa, con lei 12.

«Posso spiegare la sua crescita con il prossimo allenatore, saranno 25 i gol. E te lo spiega meglio. Quello dopo ancora saranno 32. Perché è Osimhen che ha potenzialità, andrà sempre più avanti, con numeri sempre più importanti. Non le qualità dell’allenatore, le qualità di Osimhen».

Raspadori uscito un po’ dai radar.

Spalletti: «Mi piacerebbe far vedere la squadra, quelli che giocano di meno. Raspadori? Se lo vedeste in allenamento, è una roba incredibile per serietà applicazione, forza che mette nelle partite. Ho più disponibilità verso quelli che si allenano in un certo modo, che si comportano in un certo modo, verso quelli che arrivano un’ora prima rispetto a quello che arriva negli ultimi due minuti. È la difficoltà di questo lavoro tenere fuori calciatori che si comportano così. È uno di quelli che quando li chiami, riesce subito a entrare nel contesto gusto, come quasi tutti9 come ha fatto contro la Roma. È una fortuna che possiede l’allenatore con i giocatori che hanno giocato di meno.

Peragine è stato un rande compagno di squadra, momenti molto emozionanti che sono nella storia del calcio spezzino. Se ho tempo, vado alla Sanità a seguirlo.

Il campo dello Spezia è leggermente più piccolo.

«Non so delle misure del campo, mi documenterò. Siamo abituati ad allenarci sui nostri campi, uno è più stretto degli altri e qualche volta ci alleniamo lì. Abitualmente si spezzano le distanze del campo normale proprio per essere abituati a difficoltà maggiori. E non penso che possa essere una scusante per non fare la nostra gara. La difficoltà sarà che lo Spezia sa come stare in campo, mi auguro di trovare Gotti in panchina, ha avuto un problema, è una persona che merita di stare in panchina. Loro son bravi anche a palleggiare, nella fase di possesso hanno calciatori molto tecnici, veloci, rapidi, riconoscono questo guadagnare terreno molto velocemente attaccando lo spazio dietro la linea difensiva, dobbiamo essere attenti nelle preventive oltre che fare la partita. Veloci nella testa di correre all’indietro con le loro verticalizzazioni improvvise, hanno preso un attaccante veloce sul mercato. La formazione della gara d’andata? Non la ricordavo nemmeno. Un titolare di domani? Osimhen».

Pioli come Mourinho, hanno detto che avrebbero meritato di più.

«A volte si dicono delle cose per mantenere l’entusiasmo ai propri calciatori perché attraverso l’entusiasmo si riesce ad avere più risposte per la partita successiva. Abbiamo portato a casa risultati lottati con le unghie e con i denti come Milano, e fatto partite e vittorie combattute, partite abbastanza equilibrate ma portate a casa meritatamente come quella della Roma. Dal punto di vista nostro l’analisi è diversa perché abbiamo vinto e abbiamo disputato la partita in quel modo».

 

 

 

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