La testimone a Repubblica: «Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l’area di servizio. Siamo riusciti a superarli e siamo scappati»
Una testimone degli scontri di questo pomeriggio sull’Autostrada del Sole, tra Monte San Savino e Arezzo, è stata raggiunta da Repubblica. La testimone ha raccontato la paura provata di ritorno da una settimana bianca con tutta la famiglia.
Scontri tra ultras della #Roma e del #Napoli all’autogrill dove morì Sandri: il VIDEO #milanroma #sampdorianapoli pic.twitter.com/ftV9E9z11K
— calciomercato.com (@cmdotcom) January 8, 2023
Come scrive Repubblica, “Valeria Bellucci la testimone ha descritto uno scenario di guerra, più che di calcio. E del resto parlare di tifosi e sport davvero non ha nessun senso: «I tifosi sono scesi dalle macchine, erano in mezzo all’autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro – ha raccontato la donna – Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l’area di servizio. Siamo riusciti a superarli e siamo scappati. Io e mio marito stavamo tornando dalla settimana bianca, in macchina ci sono anche i nostri figli, due bambini piccoli. Avevamo paura che ci arrivasse qualcosa addosso e siamo andati via il più velocemente possibile».
Scontri tra tifosi del #Napoli e della #Roma tra Monte San Savino ed Arezzo…. pic.twitter.com/mYT5HftULE
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Il quotidiano continua:
“L’autostrada del Sole è rimasta bloccata nel tratto aretino, tra Monte San Savino e Arezzo per scontri tra tifosi del Napoli e della Roma all’autogrill Badia al Pino est. Sul posto le pattuglie della polizia stradale. Intorno alle 14.15, confermano da Autostrade, il traffico è stato riaperto nelle due direzioni, nord e sud. I tifosi (quelli napoletani diretti a Genova e quelli romani a Milano) si sarebbero incontrati per caso nei pressi dell’autogrill di Badia al Pino, dove nel 2007 Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, venne ucciso da un poliziotto, e sarebbero così iniziati degli scontri. Un primo bilancio, non ancora ufficiale, parla di un ferito e diversi contusi. Alcuni dei coinvolti, che erano scesi dalle macchine, sono poi ripartiti verso nord.“