In conferenza: «Non dovevamo dimostrare niente, la Juventus non è una partita decisiva, non è ancora finito il girone d’andata»
Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampo dopo la sfida vinta contro la Sampdoria:
“Non dovevamo dimostrare niente a nessuno. Ma cosa dovevamo dimostrare? Abbiamo vinto la partita gestendo bene le situazioni, poteva diventare una partita difficilissima. Dopo l’errore del rigore poteva esserci una conseguenza, invece la Napoli è stata brava e ordinata. Loro anche in dieci uomini sono stati bene in campo, non ci hanno dato spazi. Cercavano l’episodio per rimettere a posto la gara, tutte e due le squadre hanno giocato un’ottima gara”.
«Il rigore doveva tirarlo Kvara poi se si mettono d’accordo tra di loro va bene, lui, è molto positivo che ci sia uno che li voglia battere, Politano li sa battere, sono cose normali. Perché andare a mettere in dubbio, fare questi giochini?
Kim aveva un affaticamento muscolare, era a rischio, i medici quindi hanno deciso di sostituirlo, un infortunio muscolare sarebbe stato penalizzante per noi. Ancora probabilmente il ritmo dei 90 minuti in qualcuno deve essere completato.
Kvaratskhelia
Ha giocato una splendida partita sotto tutti gli aspetti, lui è entrato in area facendo le solite serpentine, niente di strano ci sono cinque sostituzioni e io le faccio quando mi pare e levo chi mi pare, fo’ come mi pare fino a che ci sono perché io fo’ come voglio.
Nella partita con l’Inter dovevamo fare di più dobbiamo mettere nella gara quello che abbiamo, quella che è la nostra caratteristica. L’impegno vince contro la qualità sì ma se la qualità non si impegna. Forse l’Inter è più forte di noi, ci va messa quella roba che va messa quando si gioca con la maglia del Napoli
Juve importantissima ma non è decisiva, non è ancora finito il girone d’andata.
Mario Rui è una valida alternativa a Olivera, contano poco gli assist, gli assist e i gol contano per voi, dare i premi per i gol è una delle più grosse bischerate mai sentite nel calcio. Contano i contrarsi, i palloni recuperati. Lui è uno dei leader della squadra, è un giocatore esperto, è uno di quelli forti.