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Conte si sente solo al Tottenham: “Sarebbe bello se alla stampa parlasse anche il club»

«In Italia la dirigenza parla alla stampa, qui non succede mai. Potrebbe anche essere più semplice per voi (i giornalisti) capire le situazioni»

Conte si sente solo al Tottenham: “Sarebbe bello se alla stampa parlasse anche il club»
2022 archivio Image Sport / Calcio / Tottenham / Antonio Conte / foto Imago/Image Sport

Al Tottenham Antonio Conte si sente solo con la sua libertà. In conferenza stampa il tecnico degli Spurs ha esternato la proprio frustrazione per essere l’unico volto pubblico del club. Conte si è chiesto come mai non abbia il supporto in questo settore da parte della dirigenza del club londinese.

Il Tottenham domani giocherà contro il Manchester City. Negli scontri diretti, gli Spurs hanno pareggiato in casa del Chelsea ad inizio stagione, ma hanno perso in casa e in trasferta contro l’Arsenal , in trasferta contro il Manchester United e in casa contro il Liverpool. Al momento, in Premier League occupano la quinta posizione in classifica.

Al manager è stato chiesto  se la proprietà o il presidente Daniel Levy, lo avessero aiutato durante il suo periodo al Tottenham. Così ha risposto Conte:

«In Inghilterra c’è la cattiva abitudine che ci sia solo l’allenatore a parlare e a spiegare. Non ho mai visto i medici venire qui e spiegare perché un giocatore ha difficoltà a riprendersi da un infortunio. Non ho mai visto il club o il direttore sportivo venire qui per spiegare la strategia e la visione del club».

Conte fa anche il paragone con quanto accade in Italia, dove prima di ogni partita c’è un membro della dirigenza a parlare alla stampa:

«In Italia prima di ogni partita c’è una persona del club che deve presentarsi davanti ai media e rispondere a ogni domanda. Per noi, potrebbe essere d’aiuto. Se parla solo il mister a volte ci sono incomprensioni. Sarebbe bello che il club fosse presente sui media e parlasse. Non ogni settimana ma almeno ogni 15 giorni o una volta al mese. Potrebbe anche essere più semplice per voi (i giornalisti) capire le situazioni. Questo tipo di situazione va bene per ogni club. È un rischio parlare sempre per spiegare. L’allenatore deve stare zitto e accettare la situazione».

Poi ha aggiunto che la sua squadra sta dando tutto, non «al 100% ma al 200%» e quando hanno perso è stato generalmente perché l’avversario era più forte. Sottotesto: può fare tanto solo con questa squadra. «Se ci sono critiche, dobbiamo accettarle», ha detto. «È difficile capire le critiche perché stiamo facendo quello che dobbiamo fare nella nostra possibilità. Qui si parla sempre della mentalità, ma non si considerano altri aspetti. Se si tratta solo di mentalità, possiamo risolvere la situazione perché la mentalità di questa squadra è davvero forte. Credimi. Se riduci tutto solo alla mentalità, è sbagliato».

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