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Carraro: «Giusto lo stop alle trasferte, bisogna colpire duro per stroncare violenza e razzismo»

A Radio 1: «Il ministro ha fatto bene. Ci sono frange in ogni città, che sono conosciute e fanno cose inaccettabili. Se bastano due mesi, va bene, sennò bisogna andare avanti».

Carraro: «Giusto lo stop alle trasferte, bisogna colpire duro per stroncare violenza e razzismo»
Db Milano 02/07/2015 - Riunione di Giunta del Coni / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Franco Carraro

Carraro: «Giusto lo stop alle trasferte, bisogna colpire duro per stroncare violenza e razzismo»

Franco Carraro e Gianfranco Abete sono intervenuti a Radio 1 per parlare della decisione di bloccare le trasferte ai tifosi di Napoli e Roma dopo l’episodio dell’8 gennaio, con gli scontri tra ultras sull’autostrada A1. Le loro parole sono riportate da Repubblica. L’ex presidente della Lega Serie A ha esordito dicendo:

«Penso che il ministro abbia fatto bene. Ci sono frange in ogni città abbastanza conosciute e che fanno cose inaccettabili. Due mesi di stop? Se bastano va bene, sennò bisogna andare avanti e colpire, colpire e colpire. Ci vuole una azione molto dura per stroncare questo fenomeno, perché il calcio italiano deve liberarsi di violenza e razzismo. Se ci sono grida razziste, ad esempio, vanno fermate le partite».

Carraro sulla questione delle riforme:

«Nessun Paese europeo importante ha i playoff. Mi sembra giusto averli in B e in C, ma in Serie A mi sembrerebbe un’invenzione un po’ forzata. La prima riforma che si dovrebbe studiare è quella delle date: abbiamo una sosta troppo lunga in estate e a gennaio col freddo e il tempo brutto si gioca una partita ogni due giorni»

Anche Gianfranco Abete ha parlato a Radio 1 del divieto di trasferte:

«Ha fatto bene Piantedosi a prendere questa decisione. Dobbiamo evitare di tornare a un periodo difficile sul versante delle guerriglie tra tifosi. Bisogna continuare a lavorare sulla prevenzione. Quelli dell’8 gennaio sono fatti inaccettabili e vanno distinti i delinquenti che sono anche tifosi dai tifosi che sono soltanto tifosi».

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