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La Procura Figc: Trentalange ha favorito D’Onofrio perché era suo amico

Il capo degli arbitri non ha vigilato sull’operato del procuratore capo o fatto finta di non vedere i suoi errori. Ha spinto per evitargli sanzioni disciplinari 

La Procura Figc: Trentalange ha favorito D’Onofrio perché era suo amico
Db Milano 17/10/2022 - Gran Gala' del Calcio Aic 2022 / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Alfredo Trentalange

La Procura Figc: Trentalange ha favorito D’Onofrio perché era suo amico

Su Libero Claudio Savelli scrive dell’inchiesta chiusa ieri dalla Procura Figc sul caso D’Onofrio-Aia. Sono emersi «comportamenti disciplinarmente rilevanti» del presidente degli arbitri, Alfredo Trentalange, che ora rischia il deferimento. In particolare, Trentalange è accusato di aver favorito D’Onofrio perché suo amico. L’elezione di D’Onofrio, del resto, procuratore capo dell’aia, spettava proprio al capo degli arbitri, Trentalange. Savelli scrive:

“La Procura federale accusa Trentalange di «non aver intrapreso qualsiasi iniziativa per accertare i requisiti professionali e di moralità di D’Onofrio prima della proposta, peraltro formulata dallo stesso Trentalange». Perché il capo degli arbitri ha indicato come procuratore dell’associazione che presiede una persona sulla fiducia? Facile: era suo amico. E non voleva lasciarlo a piedi”.

Nell’atto di chiusura delle indagini è sottolineato che «Trentalange aveva un rapporto personale consolidato di vecchia data con D’Onofrio» dal momento che «era stato lui a segnalarlo all’allora presidente Nicchi per la nomina a componente della Commissione Disciplinare Nazionale il 7 marzo 2009».

Libero scrive:

“Quello è stato il primo incarico avuto dal D’Onofrio in un organo di giustizia sportiva. Da sempre l’uno apparecchia la carriera all’altro. Stavolta, però, si è disinteressato della sua situazione”.

Trentalange infatti ha spinto «in una carica di vertice» D’Onofrio che era già ai domiciliari.

“O non lo sapeva o ha fatto finta di non saperlo. Qualsiasi sia il caso, ha mostrato totale superficialità nel ricoprire il suo ruolo”.

Non è tutto.

La Procura Figc accusa Trentalange di «aver chiesto al vicepresidente della Commissione Disciplinare Nazionale, Andrea Santoni, di non assumere iniziative contro D’Onofrio» per sgomberare la strada. Così ha interferito «con un autonomo e indipendente Organo di giustizia sportiva». Non ha vigilato nemmeno sull’attività di D’Onofrio come procuratore dell’Aia da marzo 2021 a settembre 2022 (quando è stato arrestato per la seconda volta). Quest’ultimo era assente alle riunioni, non pervenuto nelle direttive ma assai partecipe nel presentare richieste di rimborso per i suoi viaggi, eppure Trentalange non ha mai pensato di richiamarlo all’ordine”.

 

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