ilNapolista

Il Guardian: «In Germania sono delusi, non distrutti. Non fa parte della loro cultura»

L’analisi della sconfitta tedesca del Guardian: “Non conoscono il panico. il fallimento è solo un danno collaterale dell’evoluzione»

Il Guardian: «In Germania sono delusi, non distrutti. Non fa parte della loro cultura»
Germany's forward #13 Thomas Mueller reacts after Costa Rica scored their second goal during the Qatar 2022 World Cup Group E football match between Costa Rica and Germany at the Al-Bayt Stadium in Al Khor, north of Doha on December 1, 2022. (Photo by Ina Fassbender / AFP)

Flick potrebbe restare al suo posto. Un po’ come Mancini è stato lasciato lì da Gravina dopo che per il Mondiale manco si è qualificato Almeno la Germania c’è andata, in Qatar. Ma c’è un abisso di contesto, tra l’Italia e la Germania. Il parallelo non tiene perché in Germania, nonostante il trauma scontato avvertito soprattutto sulla stampa, tutto sommato non si cospargono il capo di cenere. Delusi? Sì. Distrutti? No. Non fa parte della loro cultura.

Lo sottolinea Jonathan Liew in un editoriale sul Guardian. “Nel bene e nel male – scrive – questa squadra sembra il suo opposto polare. Il problema nasce quando combini la classica mentalità tedesca con uno stile di calcio moderno che richiede un’intensità perpetua, che richiede che ogni parte della macchina sia sempre accesa al 100%”.

Non è una questione di giocatori, dice il Guardian. “Il calcio tedesco si è spesso vantato della sua compostezza, del suo rifiuto di premere il pulsante antipanico, del suo rifiuto persino di riconoscere l’esistenza di un pulsante antipanico. Anche dopo il terzo fallimento consecutivo al Mondiale è possibile rigirare la storia, dipingere questa battuta d’arresto come l’inevitabile danno collaterale di una più lunga reinvenzione”.

I motivi dell’ottimismo tedesco sono anche motivi del pessimismo. Le qualità tecniche della nuova generazione hanno avuto un prezzo: mancanza di rigore difensivo, assenza cronica di veri attaccanti, incapacità di capitalizzare il predominio o di venire fuori dai periodi difficili, ingenuità che a volte ha deviato nel regno del compiacimento”.

“Questi non sono cattivi giocatori. Ma per troppo tempo sono stati privi di una direzione, di uno scopo, di una rete di sicurezza. La Germania ha portato in Qatar solo poche migliaia di tifosi. L’indifferenza a casa è palpabile”.

ilnapolista © riproduzione riservata