A Dazn: «Adl mi ha detto: “quando finisci col calcio giocato fammi sapere e parliamo di futuro”»
Da mercoledì 14 dicembre su Dazn è disponibile un’intervista all’ex capitano del Napoli Marek Hamsik. “La Cresta di Napoli” rientra nella serie Heroes, una raccolta di interviste ai grandi personaggi del calcio. Durante l’intervista lo slovacco ha toccato diversi argomenti tra questi anche il record di presenze con la maglia del Napoli. Queste le parole di Hamsik a Dazn:
Il record delle 520 presenze in maglia azzurra: «I record sono fatti per essere battuti però questo non sarà facile da battere. Prima di me lo aveva Bruscolotti, è durato anni e anni. È un bel numero, sono orgoglioso di questo».
Il suo arrivo a Napoli: «Neanche conoscevo bene cosa significava il Napoli quando sono arrivato perché giustamente venivo dalla Slovacchia, però subito dal primo giorno mi sono accorto che il calcio qui si vive diversamente dalle altre parti».
Il rapporto con i tifosi: «Entrare nel cuore dei tifosi non è da tutti. Ho sempre detto che amo Napoli e la amerò per sempre. Loro mi hanno dato tanto visto che io ho speso dodici anni, e volentieri, nel Napoli».
La sua scuola calcio: «Ho la mia accademia nella mia città in Slovacchia, la Hamsík Academy, dove ho più di 300 bambini di tutte le categorie. Sto pure costruendo campi da calcio e voglio occuparmi di questo, della mia scuola calcio, fare anche da allenatore e far crescere altri Hamsík. Questo è il mio futuro».
La festa per la Coppa Italia nel 2012: «Mazzarri ha dato un’identità di gruppo da cui è venuto fuori il famoso tridente. È stato il Napoli che ha vinto la Coppa Italia dopo 20 anni, non si scorderà mai quella festa: il Napoli è esploso insieme a me».
L’addio al Napoli di Koulibaly, Insigne e Mertens: «È incredibile che tre giocatori più importanti della società siano andati via nello stesso periodo, perché tutti – non solo i tifosi del Napoli – hanno bisogno di un simbolo, di qualcuno che rappresenta la società. Da questo punto di vista è stato un peccato per i tifosi, però dall’altra parte è stata brava la società, perché è riuscita a prendere giocatori che giocano alla grande con buoni risultati come Kim, Kvaratskhelia e Osimhen».
Lo scudetto mancato: «Quell’anno (2017-2018, ndr) sicuramente eravamo così vicini, è stato un peccato arrivare a tre partite dalla fine e non avercela fatta, però il campionato è così. Dispiace, ma è andata così».
«De Laurentiis? Ho avuto solo rapporti buoni, non parlo tanto ma con lui ho sempre parlato con serenità e senza mai problemi. È un rapporto che va avanti negli anni e si parla anche del dopo mia carriera. L’ho sentito a inizio anno, mi ha detto: quando finisci col calcio giocato fammi sapere e parliamo di futuro insieme. Non siamo ancora arrivati a questo punto ma se mi chiamasse sarebbe difficile dire di no».
«Chiudere la carriera al Napoli? Se mi chiamasse, difficile dire di no. Pronto a chiudere la carriera a Napoli? Perché no?»
«Lasciare il Napoli? Nel 2012 mi voleva Allegri al Milan, poi Mazzarri all’Inter, poi la Juve ma era impossibile. C’è stata qualche chiamata con Nedved, ma non ci ho mai pensato perchè non ho mai avuto esigenza di cambiare. A Napoli ho rinnovato cinque volte in dodici anni, la società mi dava quello che volevo e i tifosi mi volevano sempre più bene. Se non arrivava la Cina, avrei concluso la carriera al Napoli».
«La chance scudetto per il Napoli quest’anno: «Sono partiti fortissimi, siamo a metà ma stanno devastando tutti in campionato, stanno andando come treni. Spero che continuino così quando ripartirà il campionato».
«La cresta è diventata una parte di me: finché giocherò a calcio la terrò. Prima o poi dovrò toglierla: se dovessero dirmi ‘torni al Napoli e vinci lo Scudetto, ma devi tagliare la cresta’ la taglio subito».