L’ex Chelsea alla Bbc: «Può cambiare la partita con una sola azione. Anche Giroud è un attaccante completo. Adoro Harry Kane»
«Mbappe è l’attaccante più completo in Qatar», parola di Didier Drogba. Durante un’intervista con Chris Bevan, giornalista della BBC, l’ex attaccante del Chelsea ha provato a delineare le qualità che un attaccante perfetto deve avere.
Secondo Drogba, «un attaccante completo è qualcuno che può creare un assist così come segnare, qualcuno che può cambiare la partita con una sola azione». Non molto tempo fa aveva apprezzato queste qualità in Osimhen. Con un po’ di modestia chiede al giornalista se può autodefinirsi “completo” e spiega anche come lo è diventato.
Arrivato al Chelsea nel lontano 2004, Mourinho gli aveva chiesto di giocare in maniera totalmente diversa rispetto a come giocava a Marsiglia. In Francia attaccava molto la profondità, correva in avanti e cercava lo spazio dove inserirsi. A Londra ha iniziato ad essere più un attaccante di posizione, di attesa per far salire la squadra.
«Al Chelsea ho dovuto imparare a tornare indietro, verso la palla, per riceverla. È qui che penso che alcune persone sottovalutino l’intelligenza dei calciatori, perché prima devi essere abbastanza intelligente da capire cosa devi fare per poter giocare, e poi devi applicarlo.»
Adesso alcune squadre, fa notare Drogba, preferiscono giocare senza un vero attaccante. Parla di Kane e di Mbappe: «L’Inghilterra ha Harry Kane, che adoro guardare, ma il francese Kylian Mbappe è il giocatore che si distingue per essere il migliore nel fare tutte quelle cose che ho menzionato, tutte insieme».
Il francese segna, corre, dribbla, crea occasioni e aiuta la squadra. «Penso che il fatto che abbia giocato in diverse posizioni di attaccante per il suo club, il Paris St-Germain, abbia contribuito a rendere il suo gioco più completo».
Poi il giornalista gli chiede chi può essere, oggi, un attaccante completo e senza pensarci su più di tanto, Drogba include nella sua lista «Olivier Giroud, può farne parte, perché è un buon finalizzatore e sempre in una buona posizione all’interno dell’area, ma non è troppo mobile». Aggiunge «Erling Haaland, che non è a questo Mondiale, perché è un eccellente finalizzatore e può fare lunghe corse con la palla, ma voglio comunque vederlo anche un po’ più creativo. Non puoi essere un attaccante completo senza fare anche quello».
E infine Harry Kane.
«Quando un attaccante non segna, la gente pensa che ci sia un problema, come, ad esempio, con Harry Kane all’inizio di questa Coppa del Mondo. Non sono d’accordo. Sappiamo tutti che Kane è un cannoniere, adoro quello che sta facendo per l’Inghilterra. Quando lo vedo arrivare in profondità ed essere così coinvolto nel gioco, tenere la palla e rilasciarla, lo adoro. È davvero intelligente e fa un ottimo lavoro per la squadra.»
Spiega meglio il suo punto di vista su Kane, l’ex Chelsea, e aggiunge che sono i compagni che gli giocano attorno a dover sfruttare le occasioni e gli spazi creati dalla punta inglese. Così come hanno fatto nel tempo «Arjen Robben, Joe Cole, Damien Duff e chiunque abbia giocato sulle fasce per me con il Chelsea. E anche Frank Lampard al centro».