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Dagli stadi alla Var, in tv va in onda il Mondiale più censurato di sempre

La Süddeutsche: “Mostrano solo immagini di tifosi in festa, i momenti controversi sono occultati. La Fifa censura anche i replay delle azioni da Var”

Dagli stadi alla Var, in tv va in onda il Mondiale più censurato di sempre
FIFA President Gianni Infantino wearing a referee uniform interacts with former Italian footballer Alessandro Del Piero as he officiates the friendly football match of FIFA Legends and Qatar-based workers at Al Thumama Stadium in Doha on December 12, 2022. (Photo by KARIM JAAFAR / AFP)

Fossero solo gli spalti semivuoti inquadrati solo nelle parti piene per far bella figura. La “censura”, preventiva o meno che sia, del Mondiale, va in onda sulle nostre tv mentre i giornalisti in Qatar vedono molto altro. Una visione continuamente manipolata, che rimbalza – scrive la Süddeutsche Zeitung – “da una regione geopolitica che è effettivamente coinvolta negli scandali più pesanti: dalle società di informatori le cui attività interessano la magistratura statunitense a quello che è forse il più grande scandalo di corruzione nell’Unione Europea”. Non si sono fermati alla foto della Germania con le bocce cucite, insomma.

La tendenza a dipingere un delizioso paese di marzapane calcistico – scrive il quotidiano tedesco – non si rivela solo nella parte atmosferica delle immagini della Coppa del Mondo. Con l’avanzare del torneo, questa tendenza include le immagini di ciò che accade in campo, come mostrato, ad esempio, dall’inquietante gestione delle scene rilevanti dei quarti di finale”.

La Süddeutsche parla di “numerose decisioni arbitrali controverse”. “In casi particolarmente delicati, lo spettatore davanti allo schermo non scopre nemmeno tutte le cose altamente discutibili che stanno avvenendo nella realtà. Perché la cosiddetta visione del mondo, che gli organizzatori della Coppa del Mondo producono per tutte le emittenti televisive, ama mostrare ripetizioni dettagliate di tifosi in festa o giocatori che tifano. Ma i momenti controversi che sono estremamente importanti in termini sportivi a volte non vengono mostrati. In questo modo, la visione del mondo televisiva rafforza l’occultamento di eventi discutibili”.

Esempio: gli spettatori della tv tedesca non hanno potuto guardare al replay, se non dopo la fine del match, le decisioni arbitrali che hanno cambiato la partita tra Marocco e Portogallo, né il fallo di Upamecano prima del primo gol della Francia contro l’Inghilterra. In compenso, tantissimi replay di capelli svolazzanti al dettaglio.

Interrogata sulla questione la Fifa non risponde, “creando una situazione assurda. In passato, quando non c’erano arbitri al video, c’era sempre la questione delle decisioni sbagliate: come si possono nascondere all’arbitro immagini video che ogni spettatore può vedere sulla televisione o sullo smartphone? Ora il Var è lì, ha tutte le immagini a disposizione, ma all’improvviso lo spettatore non vede più niente. In questo modo, lo spettatore perde il controllo sul lavoro del Var, spesso piuttosto misterioso”.

La Fifa, accusa la SZ, “non risponde nemmeno su chi sia responsabile del fatto che le scene non vengano mostrate. La società di produzione svizzera HBS, che opera con 42 telecamere, è responsabile della produzione delle immagini. Ma la selezione editoriale la farebbe, pare, la stessa Fifa”.

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