Solo un rosso fin qui nel Mondiale. Nel 2018 solo quattro in tutto il torneo. Se l’intento è quello di favorire il gioco, il risultato è di mettere a rischio la sua qualità
Alessando Vocalelli sul sito di Gazzetta.it si chiede se al Mondiale si siano persi i cartellini. Le polemiche caratterizzano ogni Coppa del Mondo, dalla presenza delle arbitre solo come quarte assistenti ai maxi recuperi. Ma il C.t. brasiliano Tite ne ha sollevata un’altra: il bassissimo ricorso ai cartellini.
Analizzando bene i Mondiali del passato, Gazzetta.it fa notare come in Qatar, almeno fino a questo momento, sia stato estratto solo un cartellino rosso (al portiere Hennessy del Galles).
Le innovazioni che la Fifa e le altre organizzazioni internazionali del calcio introducono si muovono sempre in direzione di una maggiore spettacolarità: dalle cinque sostituzioni a tutte quelle regole introdotte per creare maggiori occasioni da gol.
Alla quantità di calcio giocato però non corrisponde necessariamente uno spettacolo più bello. Basti pensare ai diversi talenti del palloni costretti a rialzarsi ripetutamente senza che i direttori di gara interrompano il gioco.
Precisa Vocalelli che non si stratta di trattare in maniera diversa i vary Neymar, Mbappe o quanti col pallone dribblano gli avversari come birilli. Piuttosto si tratta di garantire un’alta qualità di gioco grazie alle prodezze dei giocatori. A beneficiarne non sono le singole squadre ma tutti gli amanti del calcio, l’intero sistema che circonda il Mondiale in questo caso.
La questione in questo mondiale è stata aperta dal C.t. del Brasile che ha notato come a rimetterci, in caso di forfeit di O’Ney, sia tutto il Mondiale. Le immagini della caviglia gonfia dell’attaccante le hanno viste tutti, ma quel fallo è rimasto impunito. Nessuna colpa al responsabile (Milenkovic) ma non esente da colpe lo staff arbitrale.
Che i cartellini siano rimasti nel taschino troppe volte lo dimostrano le statistiche che Gazzetta.it riporta in maniera esaustiva. Dalle 28 espulsioni nel Mondiale in Germania del 2006 si è scesi a 17 in Africa, 10 in Brasile e solo 4 in Russia. Uno finora in Qatar, un po’ poco forse visti alcuni falli in campo.