«Ho passato una notte difficile, non in prigione ma alla stazione di polizia del Qatar. Infantino è venuto qui alle 4 del mattino»
Mario Ferri è l’italiano che ieri ha fatto invasione di campo nel corso di Portogallo-Uruguay in Qatar 2022 con una bandiera LGBTQ in mano e con una maglia dove sul retro si poteva leggere “Rispetto per le donne iraniane” e “Basta guerra in Ucraina. In seguito all’invasione Ferri è stato arrestato dalle autorità del Qatar ma è stato rilasciato poco dopo.
Ferri oggi ha parlato a OndaCero in Spagna svelando alcuni retroscena sulla sua liberazione, tra cui c’è stata anche una chiacchierata con Infantino, presidente Fifa. Così Ferri ricorda l’accaduto di lunedì in Qatar:
«Ho passato una notte difficile, non in prigione ma alla stazione di polizia del Qatar. Infantino è venuto qui alle 4 del mattino e mi ha aiutato. Non avevo mai incontrato Infantino che ieri notte mi ha detto ‘ancora tu, perché? Il Qatar è molto pericoloso per te’. Gli ho detto che i messaggi che volevo mandare erano molto importanti per me. Mi piace fare invasione e buttarmi nel mezzo di questi match importanti (lo aveva già fatto 12 volte in precedenza, anche in Champions in una sfida tra Milan e Real Madrid n.d.r.), chiaramente sempre con buone intenzioni e con messaggi positivi come quelli di ieri».